LIZZANI, Carlo
Regista cinematografico, nato a Roma il 3 aprile 1922. Con articoli pubblicati su quotidiani e riviste partecipò al dibattito dei gruppi universitari a favore di un cinema d'ispirazione realistica. Dalla fronda passò all'opposizione al regime fascista. Dopo il 1945, al seguito del settimanale di spettacolo Film d'oggi, si trasferì a Milano dove, in qualità di sceneggiatore e di attore, partecipò a un film di gruppo che proponeva una lettura marxista della Resistenza: Il sole sorge ancora, di A. Vergano (1947). Subito dopo prese parte, come aiuto regista, alla lavorazione di Germania anno zero di R. Rossellini, girando anche alcune sequenze del film.
Abbandonato il lavoro giornalistico (ma continuando a coltivare studi e ricerche che confluiranno nel volume Il cinema italiano, del 1953, un interessante sommario storico dalle origini al neorealismo), approfondisce la conoscenza del mezzo cinematografico con documentari (Nel Mezzogiorno qualcosa è cambiato, 1950) che contribuiscono a quella riscoperta del Sud contadino che resta uno dei tratti caratteristici del dopoguerra italiano. Volgendosi al film di finzione secondo una formula produttiva cooperativistica che però non riuscirà a imporsi, è spinto dalla formazione saggistica da cui proviene a staccarsi via via dalla cronaca (che era centro propulsore della poetica di C. Zavattini a cui pure L. si avvicinò dirigendo un episodio del film-manifesto Amore in città, 1953) e a piegarla a ragioni d'ordine storicistico. Nascono così film ispirati ad aspetti della vita italiana influenzati da un marxismo non scolastico, come Achtung! Banditi! (1951), Cronache di poveri amanti (1954, dal romanzo di V. Pratolini), Il gobbo (1960), L'oro di Roma (1961), Il processo di Verona (1963). L'istanza privata vi è quasi assente, salvo nell'opposizione dei personaggi (si vedano gli scontri fra Edda Ciano e suo padre ne Il processo di Verona) che sciolgono certo freddo andamento tipico del regista.
All'esaurirsi delle poetiche realistiche (intorno al 1955), L. cercherà sbocchi a difficoltà personali e insieme generazionali sfiorando la commedia surreale (Lo svitato, 1955, con D. Fo) o all'italiana, il reportage di viaggio (La muraglia cinese, 1958) e il western-spaghetti, e approdando, infine, al film-dossier con cui, in modo suasivamente stringato, L. darà conto di fenomeni ed episodi di cronaca nera (Banditi a Milano, 1968). Dopo avventure ed esperienze assunte sempre con vivacità e con un tocco di autoironia, L., con sperimentato professionismo, ha avviato una proficua collaborazione con la televisione pubblica (film in doppia versione), dove un suo connaturato istinto pedagogico e una naturale abilità di divulgatore di testi importanti (Fontamara, 1980; Inverno di malato, 1983) hanno avuto modo di palesarsi insieme al suo impegno civile (Caro Gorbaciov, 1988, e Il caso Dozier, 1989). Una particolare cura per l'analisi psicologica e la pittura degli ambienti è in Cattiva (1990), un caso clinico che, affrontato e risolto con la nascente terapia psicanalitica, interessò il giovane Jung. Il contributo d'intelligenza di L., oltre che nel lavoro cinematografico, si è manifestato nell'attività di animatore culturale (dal 1979 al 1982 ha diretto la Mostra del cinema di Venezia) e nell'opera proficua svolta in favore del documentario.
Bibl.: F. Valobra, Achtung! Banditi!, in Rassegna del film, febbraio 1952; G.C. Castello, Cronache di poveri amanti, in Cinema, 15 febbraio 1954; U. Barbaro, Cronache di poveri amanti, in Eco del cinema, 15 febbraio 1954; L. Chiarini, Panorama del cinema contemporaneo, Roma 1957; G. Grazzini, Gli anni Settanta in cento film, Roma-Bari 1976; T. Kezich, Il millefilm, Milano 1977; Id., Il filmsessanta, ivi 1979; C. Lizzani, Fontamara, dal romanzo di I. Silone, Torino 1980; G. Grazzini, Cinema '80, Roma-Bari 1981; C. Lizzani, Eravamo eclettici, in Cinema e letteratura del neorealismo, Venezia 1983; G. Grazzini, Cinema '83, Roma-Bari 1984; Id., Cinema '85, ivi 1986; F. Bolzoni, La barca dei comici, Roma 1986; C. Lizzani, intervista a cura di M. Accolti Gil, in Mondoperaio, agosto-settembre 1986; A. Pesce, Ciak! Si legge, Roma 1987; C. Lizzani, Il cinema italiano 1895-1991, ivi 1992.