CARLO II Imperatore, detto il Calvo
Nacque a Francoforte sul Meno il 13 giugno 833 dalle seconde nozze dell'imperatore Ludovico il Pio con Giuditta, figlia del conte Guelfo di Baviera. Per accontentare Giuditta, l'imperatore nell'829 rimaneggiò la spartizione degli stati tra i figli della prima moglie Ermengarda, Lotario e Ludovico, già concordata nell'817. In tal modo si determinarono i terribili contrasti fra Ludovico il Pio e i figli, che durarono sino alla morte dell'imperatore (840). C. si accordò allora con Ludovico detto il Germanico contro il primogenito Lotario imperatore; e insieme con lui lo vinse nell'841 a Fontanet, oggi Fontenay-en-Puisaye; e nell'842 si accordarono nuovamente a Strasburgo. Nell'843 i tre fratelli stipularono il trattato di Verdun dal quale la precedente unità dell'Europa occidentale uscì rotta in tre regni: di essi la Francia, ad ovest della linea Schelda-Mosa, Saône, Rodano, spettò a Carlo. Gl'interessi contrastanti dei tre sovrani furono più forti di alcuni interessi comuni, sicché i dissidî furono continui. All'interno C., oltre che contro i Bretoni e contro i Normanni, dovette lottare contro gli Aquitani, sobillati dal re tedesco, e contro i Grandi, che avevano il loro alleato oltre Reno. Pure, si provò a unificare i dominî carolingi. Disputò a Ludovico il Germanico il possesso del regno di Lotario, dopo che questi fu morto (869); e il trattato di Meerssen (870) fissò alla linea Mosa-Ourthe-Mosella-Saône-Lago di Ginevra il confine tra Francia e Germania. Morto nell'875 Ludovico II, che era succeduto al padre Lotario nel regno d'Italia e nella dignità imperiale, C. s'affrettò a discendere in Italia (877). Il papa Giovanni VIII aveva bisogno di un difensore contro i Saraceni; e voleva il ritorno all'unità nell'Occidente cristiano per opera del Carolingio francese, che egli, così per la tradizionale politica del papato, come in considerazione delle sue qualità personali, preferì a quello tedesco. C. ebbe le due corone, l'imperiale a Roma (25 dicembre 875) e la reale a Pavia (31 gennaio 876). Fallì invece nel tentativo di conquistare la Germania alla morte di Ludovico il Germanico, perché fu sconfitto ad Andernach (876).
Nell'877, a richiesta di Giovanni VIII, C. discese una seconda volta in Italia. Prima di partire dalla Francia, all'aristocrazia del suo regno aveva dovuto fare concessioni in materia di ereditarietà di feudi col capitolare di Quierzy - (o Kierzy) sur-Oise, riuscendo però ad assicurare la successione al primogenito Ludovico il Balbo. Carlo era appena giunto nella valle padana, dove, a Vercelli, s'incontrò con Giovanni VIII, quando fu costretto a riprendere la via del ritorno: era infatti sceso in Italia e marciava contro di lui Carlomanno di Baviera, uno dei figli di Ludovico il Germanico: e in Francia era imminente una ribellione di capi dell'aristocrazia col favore del re tedesco. Ma nella Savoia, a Brides-les-Bains, C. che si era ammalato, morì il 6 ottobre 877. Principe migliore della sua fama, C. il Calvo fu intelligente e colto, e cercò d'impedire la rovina del potere monarchico e dell'Impero carolingio; ma le nuove forze in pieno svolgimento non potevano più essere arrestate.
Bibl.: Oltre le opere citate alle voci carolingi, vedi: F. Lot e L. Halphen, Le règne de Charles le Chauve, I: 840-850, Parigi 1909; F. Lot, Une année du règne de Charles le Chauve. Année 866, in Moyen-Âge, s. 2ª, VI (1902), p. 393 segg.; J. Calmette, La diplomatie carolingienne du traité de Verdun à la mort de Charles le Chauve, Parigi 1901; A. Gasquet, Jean VIII et la fin de l'Empire Carolingien, Clermont 1886; A. Lapôtre, L'Europe et le Saint-Siège à l'époque carolingienne, I: Le pape Jean VIII (872-882), Parigi 1895; K. Knauer, Karls des Kahlen Kaiserkrönung und eine Schenkung an die rümische Kurie, Lipsia 1909. Per la Lotaringia: R. Parisot, Le royaume de Lorraine sous les Carolingiens (843-923), parigi 1899; id., G. Pochettino, L'imperatrice Angelberga (850-890), in Arch. storico lombardo, 1921, p. 38 segg.