GUASCO, Carlo
Nacque a Solero, presso Alessandria, il 16 marzo 1813 da Antonio Francesco e da Anna Maria Enriotti.
Fin da giovanissimo il G. aveva dimostrato particolare inclinazione per la musica; fu quindi spronato da un parente, insegnante di pianoforte, che gli scoprì una bella voce di tenore e lo aiutò a superare la resistenza della famiglia, a dedicarsi completamente agli studi musicali.
Nel settembre 1836, recatosi a Milano, divenne allievo di G. Panizza. Il 26 dicembre di quell'anno, dopo soltanto tre mesi, fu in grado di debuttare al teatro alla Scala nel ruolo del Pescatore nel Guglielmo Tell di G. Rossini. In quell'occasione ebbe i primi importanti riconoscimenti, che si rinnovarono anche nella primavera dell'anno seguente quando cantò alla Canobbiana ne Il turco in Italia di Rossini. Come primo tenore assoluto cantò al teatro di Nizza in Norma e Il pirata di V. Bellini, Otello, Il barbiere di Siviglia, Cenerentola, L'inganno felice, Mosè in Egitto di Rossini, Nina pazza per amore, di G. Paisiello, e Belisario di G. Donizetti. Dopo essersi esibito a Marsiglia, dove fu accolto con manifestazioni di grande entusiasmo, cantò a Pavia, Piacenza, Reggio Emilia, Udine, Bologna, Roma, Ancona.
Per il Carnevale del 1840-41 fu a Trieste, subentrando nei favori del pubblico al celebre tenore N. Moriani; qui riscosse grandissimo successo ne I due Foscari di Verdi, Norma, e Il giuramento di S. Mercadante. Passò poi a Verona per cantarvi nella Saffo di G. Pacini e ne Il templario di O. Nicolai. Nell'autunno 1841 tornò alla Scala ne La vestale di Mercadante (10 agosto), Caterina di Clèves di L. Savj (22 settembre), Le nozze di Figaro di L. Ricci (26 ottobre) e Ildegonda e Rizzardo di A. Graffigna (3 dicembre). Inoltre, sempre alla Scala, partecipò alla prima rappresentazione dell'opera Corrado d'Altamura (16 novembre) scritta per lui da F. Ricci, affrontando un ruolo assai impegnativo, che interpretò con grande successo, superando agevolmente le difficoltà dell'ardua tessitura vocale.
Il G. si fece conoscere anche a Londra, dove venne scritturato dall'impresario B. Lumley per cantare in opere di Donizetti (Lucia di Lammermoor, Gemma di Vergy, Torquato Tasso), Bellini (Beatrice di Tenda), Rossini (Il barbiere di Siviglia), Mercadante (Elena da Feltre). Al suo rientro in Italia tornò alla Scala, cantando sempre in parti principali: nell'autunno 1842 ricoprì il ruolo di protagonista nelle prime assolute di Bianca diBelmonte di C. Imperatori (22 novembre) e Vallombra di F. Ricci (26 dicembre). Particolari consensi riscosse la sua interpretazione nel ruolo di Oronte, alla prima assoluta de I Lombardialla prima crociata di G. Verdi, rappresentata alla Scala l'11 febbr. 1843.
Nella primavera di quell'anno si esibì a Vienna nella Lucrezia Borgia di Donizetti e in Corrado d'Altamura di Ricci. Il 5 giugno, sempre a Vienna, interpretò il ruolo del Conte di Calais nella Maria di Rohan, ruolo che Donizetti aveva scritto appositamente per lui; dello stesso compositore interpretò a Bergamo il ruolo di Crispus in Fausta e quello di Percy nell'Anna Bolena. Si esibì poi a Trieste e al teatro Regio di Torino, dove rinnovò i successi scaligeri ne I Lombardi alla prima crociata (26 dic. 1843) e partecipò a Giovanna di Napoli di P.A. Coppola (30 genn. 1844), accanto a Eugenia Tadolini.
La notorietà del G. è soprattutto legata alla prima assoluta dell'Ernani di Verdi, rappresentata il 9 marzo 1844 alla Fenice di Venezia, in cui vestì con successo i panni del protagonista; il 3 settembre di quell'anno si presentò nuovamente alla Scala in Ernani, nella Saffo di Pacini (29 ottobre), e nelle prime assolute dell'Ermengarda di G. Sanelli (10 nov. 1844) e I Luna e i Perollo di P. Bona (26 novembre). Fu poi al teatro Carlo Felice di Genova nel dicembre 1845 tra gli interpreti de Il templario di Nicolai; quindi, al teatro La Fenice di Venezia, partecipò alle prime rappresentazioni de La sposa d'Abido di G. Poniatowski, e all'Attila di Verdi (17 marzo 1846), in cui interpretò il ruolo di Foresto.
Fu poi scritturato dal teatro Imperiale di San Pietroburgo, ove cantò fino al 2 marzo del 1847 esibendosi in opere di Verdi (Ernani, I dueFoscari, I Lombardi) e Donizetti (Maria di Rohan e Linda di Chamonix); il successo fu così strepitoso che il G. venne riconfermato fino all'8 marzo 1848. Ritornato in Italia, dopo essere stato a Madrid, Nizza e Marsiglia, rimase lontano dalle scene per due anni.
Sposatosi nell'agosto del 1851, cantò ancora nell'Ernani al Théâtre-Italien di Parigi durante il Carnevale 1852. Nella primavera 1853 venne scritturato dall'Opera di Vienna per poche rappresentazioni; tornato al suo paese natale si ritirò definitivamente dalle scene.
Il G. morì a Solero il 13 dic. 1876.
Tipico tenore di grazia, dalla voce soave e penetrante, ma di grande flessibilità e particolarmente dolce nel timbro, il G. fu considerato artista dalla tecnica sicura, dal fraseggio nobile ed estremamente incisivo, nonché dotato di spiccate doti interpretative e intelligente gioco scenico.
Fonti e Bibl.: F. Regli, Dizionario biografico dei più celebri poeti ed artisti…, Torino 1860, pp. 253-256; C. Gatti, Il teatro alla Scala nella storia e nell'arte (1778-1963), II, Cronologia, a cura di G. Tintori, Milano 1964, pp. 42 s., 45; G. Berutto, I cantanti piemontesi, Torino 1972, pp. 150-152; Ch. Osborne, Tutte le opere di Verdi, Milano 1975, pp. 58, 71, 79, 125; Storia del teatro Regio di Torino, Torino 1976-88, II, A. Basso, Il teatro della città dal 1788 al 1936, p. 248; M.-Th. Bouquet - V. Gualerzi - A. Testa, Cronologie, pp. 186, 198; G. Gualerzi, C. G.: tenore romantico fra mito e realtà, Alessandria 1976; E. Frassoni, Due secoli di lirica e Genova, II, Genova 1980, p. 180; J. Budden, Le opere di Verdi, I, Torino 1985, pp. 122, 148, 155 s., 262; F.-J. Fétis, Biogr. univ. des musiciens, Suppl., I, pp. 427 s.; Enc. della musica Rizzoli-Ricordi, III, p. 233; The New Grove Dict. of opera, II, p. 372.; Diz. encicl. univ. della musica e deimusicisti, Le biografie, III, p. 350; The New Grove Dict. of music and musicians (ed. 2001), X, p. 483.