GRANELLI, Carlo
, Nacque a Milano il 21 febbr. 1671. Entrò come novizio nella Compagnia di Gesù nella città natale il 24 dic. 1687. Terminati a Milano gli studi inferiori, fu precettore di grammatica nel collegio di Fiume nel 1690. Assegnato alla provincia d'Austria della Compagnia, come era abituale in essa alternò gli anni di studio con gli incarichi di ripetitore in diversi collegi dell'Ordine. Compiuto il corso di filosofia a Graz nel 1691-93, nel 1694 fu precettore di grammatica e catechista nel collegio di Gorizia. Effettuò gli studi teologici dapprima a Graz nel 1695-97, poi a Vienna, dove si addottorò.
Dopo aver passato il cosiddetto terzo anno di probazione a Judenburg, insegnò in vari istituti della Compagnia: fu docente di matematica e filosofia dal 1700 al 1704 a Vienna (dove fu anche catechista e confessore del collegio), e di controversie a Graz nel 1705; fu poi richiamato a Vienna, da dove non si sarebbe più allontanato. Intanto, il 2 nov. 1702, aveva pronunciato la professione definitiva, seguita da quella dei quattro voti, espressa nel 1705 a Graz.
Ancora a Vienna insegnò dapprima filosofia, poi casistica e dal 1710 teologia; ricoprì inoltre diverse cariche relative al governo spirituale dell'istituto.
Nel 1701 il G. aveva pubblicato a Vienna la sua opera più importante, Germania Austriaca, seu Topographia omnium Germaniae provinciarum augustissimae domui Austriacae hereditario iure subjectarum…, una ricostruzione della storia di tutte le città delle varie province di casa d'Austria; l'erudizione vi si intrecciava così a un intento esplicitamente politico, nel quadro della risistemazione e rafforzamento dell'autorità asburgica nei domini ereditari dopo la fine della spinta espansiva dei Turchi. L'opera rappresentò anche l'occasione per segnalare la presenza e il ruolo dei gesuiti nell'Impero nei tormentati secoli XVI e XVII.
Oltre una Topographia Ducatus Styriae (Viennae 1727), che è una riedizione parziale della Topographia, questa ebbe due ristampe postume, ancora a Vienna: una nel 1752, con il titolo di Topographia Germaniae Austriacae, e una nuova edizione ampliata curata da J. Sperges nel 1756. La fortuna successiva dell'opera del G. conferma la sua valenza politico-celebrativa per la casa d'Austria, impegnata durante buona parte del XVIII secolo a ridefinire il proprio ruolo nell'area.
Altra opera dell'erudito gesuita, che testimonia dei metodi e degli interrogativi di taglio squisitamente antiquario che animano la sua produzione intellettuale, è la Tabula chronologica Monarchiae Sinicae (ibid. 1703); l'intento encomiastico verso gli Asburgo caratterizza invece un altro suo scritto, Hispania ter quaterque beata in septem Austriacis regibus (ibid. 1704).
Fattosi notare per la sua erudizione, ma essendo anche stimato teologo e religioso di lunga esperienza, nel 1710 il G. fu nominato confessore dell'imperatrice Amelia di Lüneburg-Brunswick, moglie - dall'aprile 1711 vedova - di Giuseppe I d'Asburgo (per tradizione i membri della dinastia si affidavano alla guida spirituale di gesuiti). Lasciò allora l'insegnamento e passò a risiedere nella casa professa viennese dell'Ordine, dove rimase praticamente fino alla morte, mantenendo costantemente l'incarico di confessore nella corte imperiale.
Il G. morì a Vienna il 3 marzo 1739.
Antiquario di buon livello, raccolse anche una discreta collezione numismatica che lasciò in eredità alla Compagnia; alla soppressione di questa nel 1773 la raccolta fu incamerata nelle collezioni imperiali.
Fonti e Bibl.: Roma, Archivum Romanum Societatis Iesu, Historia Societatis, 53A, c. 21; Assistentia Germaniae, c. 416 (1703-05); J. Korzeniowski, Catalogus codicum manuscriptorum musei principum Czartoryski, Cracoviae 1887-93, pp. 132 n. 504, 136 n. 512 (segnalate alcune lettere del G. al re di Polonia Augusto II); J. Bergmann, Die Pflege der Numismatik in Oesterreich im XVIII. Jahrhundert, Wien 1856, p. 87; J. Stoeger, Scriptores provinciae Austriacae Societatis Iesu, Wien-Regensburg 1856, p. 105; E. Rosa, Tre gesuiti successori del Muratori nella Biblioteca Estense di Modena, in Civiltà cattolica, LXXXIX (1938), 2, p. 341; A. Coreth, Oesterreichische Geschichtsschreibung in der barock Zeit, Wien 1950, p. 124; L. Lukács, Catalogus generalis, seu Nomenclatur biographicus personarum provinciae Austriae Societatis Iesu (1551-1773), I, Romae 1987, p. 450; Id., Catalogi personarum et officiorum provinciae Austriae Societatis Iesu, Romae 1993, V, p. 767; VI, pp. 35, 90, 146, 240, 358, 405, 454, 549, 594, 644, 694, 743, 789, 835, 884; VII, pp. 30, 81, 134, 186, 239, 293, 347, 402, 456, 514, 572, 630, 688; C. von Wurzbach, Biographisches Lexikon des Kaiserthums Oesterreich, V, Wien 1858, s.v.; Ch. Sommervogel, Bibliothèque de la Compagnie de Jésus, III, coll. 1672 s.