FONTANA, Carlo Giacinto
Nacque a Morbegno, in Valtellina, nel 1699 da Giuseppe Domenico e Maddalena Vicedomini. Rimasto orfano in tenera età di entrambi i genitori, iniziò assai precocemente ad accostarsi alla ricerca storica ed erudita, attraverso la lettura e lo studio dei documenti conservati nell'archivio del suo casato, nel quale era confluito, per eredità materna, quello dei Vicedomini di Villa di Tirano, signori di Cosio. Raggiunse presto una straordinaria perizia nella lettura, regestazione ed interpretazione dei documenti antichi, tanto che nel 1718, non ancora ventenne e forse quasi del tutto digiuno di studi giuridici, venne creato notaio (in base al privilegio imperiale concesso alla famiglia comitale dei Noghera di Berbenna) e chiamato a ricoprire l'ufficio di notaio surrogato per le abbreviature antiche. Risalgono probabilmente a questi anni le sue prime ricerche sulla storia di Morbegno.
Attorno al 1730 il F. prese in moglie Maria Elisabetta Marlianici di Sondrio, dalla quale, tra il 1733 e il 1742, ebbe tre figli. Rimasto vedovo nel 1745, il F. proseguì l'attività notarile unitamente ai suoi studi e alle sue ricerche erudite ed antiquarie. Indagò con minuziosa attenzione le vicende della sua città e di tutta la Valtellina e raccolse svariato materiale di interesse storico e genealogico. Giunse infatti a possedere fino a i.500 volumi di scritture rogate da ben 167 notai, le più antiche delle quali datate al sec. XIII, oltre a numerosissime pergamene che andarono ad arricchire il già consistente fondo Fontana. Il F. non assurse però mai al rango di vero storico e rimase essenzialmente un erudito; le sue opere inoltre denunziano una notevole carenza dal lato strettamente letterario. Nonostante questi limiti, la sua passione antiquaria, che gli valse l'appellativo di "Muratori" della Valtellina, agevolò senz'altro l'opera di altri studiosi locali.
Dei lavori del F. soltanto uno venne dato alle stampe: si tratta della Breve relazione della Chiesa e Comunità di Morbegno, edita a Como nel 1748.
Tutte le altre opere rimasero inedite, come la Selva, o sia Raccolta istorica d'avvenimenti seguiti nella Valtellina e contadi vicini, terminata nel 1749, manoscritto in dodici libri ora conservato presso la Biblioteca civica di Sondrio, le Osservazioni sopra le tre decadi e l'appendice alla terza di esse degli Annali sacri della città di Como del padre Luigi Tatti somasco..., composte tra il 1762 e il 1764, manoscritti confluitì nel codice Morbio 868 presso la Biblioteca Braidense di Milano.
Tra le raccolte conservate presso la Biblioteca civica di Sondrio vì è il cosiddetto codice Romegialli, contenente, senza ordine, materiale di diversa natura e provenienza relativo alla storia valtellinese del Sei e Settecento. Un altro manoscritto miscellaneo ivi conservato comprende numerosi alberi genealogici di famiglie nobili valtellinesi, oltre a estratti di opere storiche e a documenti inediti, ed è databile al 1723.
Il F. non disdegnò comunque di interessarsi all'attualità politica della sua valle, in un periodo, la metà del sec. XVIII, in cui la Valtellina conosceva il dominio dei Grigioni: un'attenzione dimostrata dal manoscritto della Civica di Sondrio, che raccoglie documenti del triennio 1762-65. Infine, da segnalare un regesto di abbreviature notarili dal titolo Raccolta di varie cose della Valtellina coi suoi documenti, composto da cinque volumetti contenenti oltre cinquemila abbreviature dal XIV al XVII secolo.
Il F. morì a Morbegno il 5 febbr. 1776.
Bibl.: G.R. Orsini, C.G. F. paleografo e storico valtellinese, in Arch. stor. lombardo, LIX (1932), pp. 298-328; G. Mazzatinti, Gli inventari dei manoscritti delle Biblioteche d'Italia, VII, pp. 117-122; LXXI, p. 184.