FILAGO (Fillago, Filagio) MENTINI, Carlo
Nacque a Rovigo l'8 ag. 1589, come attestato dall'atto di battesimo conservato nell'archivio parrocchiale della chiesa di S. Stefano, oggi duomo di Rovigo, da "ser Lodovico Filago" e da "madonna Vienna".
Allievo di L. Luzzaschi, probabilmente tra il 1601 e il 1607, il F. al termine degli studi lasciò la città natale per trasferirsi a Treviso, ove dal 2 dic. 1608 prestò servizio come organista nella cappella del duomo e nella chiesa dell'ospedale di S. Giacomo di Schirial, percependo uno stipendio di 100 ducati dal capitolo del duomo e 20 dall'ospedale. Durante il soggiorno trevigiano, che si protrasse sino al 1623, partecipò alle celebrazioni che si tenevano nel monastero di S. Teomisto e in altre chiese della zona.
Il suo servizio presso la cappella del duomo fu caratterizzato da non pochi contrasti con i superiori, sebbene il F. avesse sempre prestato servizio con regolarità tanto da ottenere il 3 genn. 1613 un aumento di stipendio di 10 ducati; tuttavia l'essersi allontanato da Treviso senza autorizzazione nel 1616, lo mise in cattiva luce; successivamente, nel 1621, un contrasto con il maestro di cappella A. Freddi, che lo accusò di esibizionismo per aver tenuto concerti in chiesa allo scopo di mettere in evidenza le sue doti virtuosisitiche, rese la sua permanenza nella cappella ancor più precaria. L'indubbia abilità virtuosistica, che aveva fatto del F. uno degli organisti più famosi e ricercati, aveva suscitato l'invidia del Freddi, che portò la questione davanti al capitolo, invocando i provvedimenti del caso. Ciò nonostante il capitolo, rappresentato da G. Canzio, G. Colao e P. Secco, dopo aver consultato il Vescovo, il 21 giugno 1621 giunse alla determinazione che all'organista, pur essendo alle dipendenze del maestro di cappella, fosse concesso tenere concerti "tutto in gloria di Dio, in servizio della Chiesa et in reputatione della musica". (D'Alessi, Organo e organisti..., pp. 106 s.) Ciò nonostante i rapporti tra i due musicisti erano ormai compromessi e appena possibile il F. si allontanò da Treviso.
Nel 1623 il F. decise di trasferirsi a Venezia, ove nel maggio dello stesso anno entrò a far parte della cappella Marciana con l'incarico di primo organista, dopo aver superato brillantemente le prove cui fu sottoposto: "hebbe così stravagante il suono, che dicono cromatico, che non ebbe chi lo sapesse imitare". (Dolgioni-Zittio, p. 206). Il servizio presso la cappe la Marciana, iniziato sotto i migliori auspici, fu per il F. particolarmente stimolante, soprattutto se si considera che maestro della cappella era in quel periodo C. Monteverdi, accanto al quale il F. svolse gran parte della sua attività per poi passare ad esercitare il suo incarico accanto a G. P. Berti e successivamente a F. Cavalli. Il suo stipendio iniziale, dapprima di 120 ducati, fu portato nel 1639 a 200; gli si offrì inoltre l'occasione di arrotondare le entrate prestando servizio anche presso altre cappelle musicali; nel 1631, quale organista e direttore di coro, entrò al servizio della chiesa aggregata all'ospedale dei Derelitti ai Ss. Giovanni e Paolo, succedendo a F. Cavalli, e fu inoltre incaricato di istruire i novizi con uno stipendio aggiuntivo di 20 ducati oltre ai 40 già assegnatigli. Contemporaneamente assunse altri impegni presso varie Congregazioni, tra cui l'ospedale di S. Lazzaro dei Mendicanti, e poté cosi raggiungere una discreta posizione economica. Ciò nonostante, alla sua morte, avvenuta a Venezia il 23 ott. 1644, lasciò la famiglia in condizioni di estrema indigenza tanto che il monastero provvide alle spese per i funerali.
Della produzione musicale del F., tutta di genere vocale e legata strettamente all'attività svolta nell'ambito della cappella Marciana, si ricordano in particolare, ancorché mutile e conservate nelle parti superstiti di soprano e soprano I, presso la Biblioteca comunale Malatestiana di Cesena, le seguenti composizioni: Motecta. Liber primus a 1.2.3 & 4, Venezia, crede di A. Gardano, 1611; Sacrarum cantionum duarum, trium, quatuor, quinque, sex vocum. Liber tertius ex quibus aliquot instrumentis musicalibus concinuntur... Cum basso ad organum, ibid., B. Magni, 1619; Sacri concerti a voce sola, con la partitura per l'organo opera quarta, ibid., idem, 1642 (conservata nella Bibl. universitaria di Wrocław). Inoltre i mottetti O. bone Iesu, O quam pulchra, Salve Regina, In te Domine speravi nella raccolta Il primo libro de motetti a una, tre et quattro voci de diversi eccellentissimi auttori, raccolti dal ... Stefano Coradini da Sassollo, ... con il basso per l'organo, ibid., A. Vincenti, 1624. Pubblicò infine i madrigali "Occhi luci d'amore" e "Cara soave bocca" in Madrigali del signor cavaliero Anselmi nobile di Treviso posti in musica da diversi eccellentissimi spiriti a 2, 3, 4, 5voci, con il basso continuo…,ibid., B. Magni, 1624.
Compositore dedito prevalentemente alla produzione di genere sacro, in cui rivelò di aderire alle nuove istanze proposte dalla graduale affermazione dello stile monodico, sia nei mottetti a voce sola, sia nei madrigali, cui dedicò una parte irrilevante della sua produzione artistica, il F. adottò la tecnica del basso continuo non solo quale sostegno delle voci ma affidando ad esso anche il compito di introdurre l'incipit se non, talvolta, "intere frasi delle voci o svolgere interventi dialoganti; quando non viene addirittura preposto a svolgere dei "ritornelli"nei Sacri concerti solistici del '42" (Passadore).
Molto influì sullo stile del F. l'esperienza maturata nell'ambito della scuola veneziana e in particolare di C. Monteverdi.
Fonti e Bibl.: N. Dolgioni-Z. Zittio, Le cose notabili et meravigliose della città di Venezia, Venezia 1662, p. 206; G. D'Alessi, Organo e organisti della cattedrale di Treviso, Vedelago 1929, pp. 105 ss.; Id., La cappella musicale del duomo di Treviso, Treviso 1951, pp. 163-168; S. Paganelli, Catal. delle opere musicali a stampa dal '500 al '700 conservate presso la Biblioteca comunale di Cesena, in Collectanea historiae musicae, II (1956), pp. 334 ss.; Catal. delle opere musicali, P. Lodi, Città di Modena. Biblioteca Estense, Bologna 1967, p. 290;E. Selfridge-Field, Organists at the church of Ss. Giovanni and Paolo, in Music and letters, L (1969), pp. 393-399;F. Caffi, Storia della musica sacra nella già cappella ducale di S. Marco in Venezia, I, Bologna 1972, pp. 253 s., 261 ss.; D. De' Paoli, C. Monteverdi. Lettere, dediche e prefazioni, Roma 1973, pp. 206-210;P. Pancino, Ilproblema dei rapporti tra insegnamento e vita musicale a Venezia ... : i quattro conservatori, in Il conservatorio di musica Benedetto Marcello di Venezia 1876-1976, Venezia 1977, pp. 191-195; E. Selfridge-Field, La musica strumentale a Venezia da Gabrieli a Vivaldi, Torino 1980, p. 274;F. Passadore, C. F. rodigino organista della Serenissima Repubblica di Venezia, Adria 1984 (con documenti); Répértoire internat. des sources musicales. Récueils imprimés. XVI-XVIII siècles, I, Liste chronologique, pp. 486 s.; Idem, Einzeldrucke vor 1800, a cura di K. Schiager, III, p. 43;E.Vogel, Bibliothek der gedruckten weltlichen Vocalmusik Italiens aus den Jahren 1500-1700, II, Hildescheim 1962, p. 822;R. Eitner, Bibliographie der Musik-Sammelwerke des XVI und XVII Jahrhunderts, ibid. 1963, pp. 272 ss., 555.