FEDELI, Carlo
Nato a Pisa il 4 nov. 1851 da Fedele, medico e professore nell'università pisana, e da Enrichetta Municchi, compì i primi studi presso i padri scolopi di Firenze. Studiò poi nell'università di Pisa e nell'Istituto di studi superiori di Firenze, allievo tra gli altri del naturalista P. Savi, del medico e storico della medicina F. Puccinotti e del clinico M. Bufalini, laureandosi in medicina e chirurgia a Pisa nel 1873 e in scienze naturali a Firenze nel 1875.
Avviatosi alla carriera universitaria nell'ateneo pisano, nel 1876 fu nominato assistente presso la clinica medica e conservò tale titolo fino al 1882. Nel 1878 conseguì la libera docenza in patologia speciale medica e in clinica medica con la "tesi di equiparazione" Atrofia giallo-acuta del fegato, che pubblicò a Pisa in due edizioni, nel 1878 e nel 1886. Dal 1878 al 1883 fu incaricato dell'insegnamento della semeiotica medica e supplì il padre nello svolgimento dei corsi di patologia medica. Nel 1884 fu incaricato dalle autorità accademiche dell'insegnamento della patologia medica, dell'istologia e della chimica clinica, incarico confermato dal ministero della Pubblica Istruzione. Nel 1890 fu invitato ad assumere la direzione dell'ospedale Galliera di Genova, ma rinunciò all'incarico per non lasciare l'università di Pisa. In tale sede, dopo avere conseguito l'eleggibilità a ordinario per le università di Palermo, Napoli, Catania, Messina e Perugia, nel 1894 divenne straordinario di patologia speciale medica ed ebbe, inoltre, l'incarico gratuito della storia della medicina.
L'insegnamento della storia della medicina, istituito a Firenze nel 1805 con la cattedra retta da G. Bertini, nel 1841 fu trasferito nell'università di Pisa e affidato a C. Pigli. A questo successe, nel 1845, il Puccinotti fino al 1860, quando cattedra e insegnamento furono nuovamente trasferiti a Firenze. Dieci anni più tardi l'insegnamento ufficiale di storia della medicina fu abolito in tutte le università, a eccezione di quella di Bologna. Del gruppo di appassionati cultori della disciplina fece parte il F., la cui iniziativa personale doveva risultare decisiva per mantenere vivo questo filone di studi.
Divenuto professore di ruolo e direttore della cattedra di Patologia speciale medica, conservò tale titolo fino al 1926. Buon clinico, apprezzato didatta, alla sua scuola si formarono valenti medici. Ebbe anche il titolo di viceispettore delle terme di Montecatini. Fu autore di numerose pubblicazioni scientifiche, riguardanti argomenti di idrologia medica, di patologia e clinica medica, di storia della medicina e dell'università di Pisa.
Nel settore dell'idrologia medica proseguì l'opera del padre Fedele, che fu il primo a studiare le modalità di azione delle acque di Montecatini e a indirizzare l'idrologia nel senso della dignità di disciplina scientifica. Il F. approfondì questo tipo di indagini, studiando gli effetti delle acque sui disturbi intestinali, sulle secrezioni biliare e pancreatica, sulla motilità gastrica, sul metabolismo, con metodi sperimentali e con osservazioni cliniche: condusse ricerche sulle secrezioni biliare e pancreatica di cani operati con fistola alla Pavlov, sui movimenti delle pareti dello stomaco di Bufo vulgaris registrati mediante un gastrografo, sulle modificazioni della composizione della bile e, nel filone di tali studi, ebbe occasione di estendere le sue osservazioni alle caratteristiche della secrezione biliare in particolari condizioni patologiche (Le acque di Montecatini nella cura delle diarree e della dissenteria, in L'Idrologia e la climatologia, VII [1896], pp. 42-58; Sull'influenza delle acque acidulo-alcaline-litinose di Uliveto sul ricambio dell'azoto, la genesi ed eliminazione dell'acido urico. Ricerche sperimentali, Pisa 1898; Ricerche circa l'azione delle acque di Montecatini sulla motilità dello stomaco, in L'Idrologia e la climatologia, XIII [1902], pp. 82-102; Azione delle acque purgative deboli sulla secrezione biliare. Ricerche sperimentali e cliniche, ibid., XV [1904], pp. 78-95, con E. Filippi; Sulla secrezione biliare. Considerazioni cliniche e ricerche sperimentali in un caso di fistola biliare in ammalata di cancro diffuso dal pancreas al fegato, in La Clinica medica italiana, XLV [1906], pp. 425-458; Sulla influenza delle acque di Montecatini sulla secrezione pancreatica. Ricerche sperimentali, in L'Idrologia, la climatologia e la terapia fisica, XXV [1914], pp. 262-271; Sull'azione delle acque di Montecatini sul secreto pancreatico, ibid., XXVI [1915], pp. 134-138; Intorno alla eliminazione dei cloruri per la bile. Ricerche sperimentali, in La Clinica medica italiana, LIV [1931], pp. 325-335; Delle colesterinemie e delle influenze su queste della terapia idrominerale. Contributo clinico e ricerche sperimentali, in Annali delle università toscane, n. s., V [1920], pp. 139-202, con O. Torri; La calcolosi biliare e la sua cura con le acque cloruro-sodiche di Montecatini, in L'Idrologia, la climatologia e la terapia fisica, XXXIII [1922], pp. 318-344, 354-362). Sulle acque e sul loro valore terapeutico fu anche autore di lavori a carattere più ampiamente illustrativo (Dell'uso delle acque di Montecatini nella litiasi, Piacenza 1891, Firenze 1892 e 1894; Le acque clorurate-sodiche straniere e le acque di Montecatini, Roma 1892; Le acque e i bagni di Montecatini. Breve guida per medici e pei bagnanti, Pisa 1904).
In patologia e clinica medica il F. non fu autore di ricerche sperimentali e di studi brillanti e originali quali quelli condotti in campo idrologico. Egli non legò il suo nome a nuove malattie né a particolari rilievi semeiologici, ma si distinse per la sperimentata capacità pratica e per l'accurata disamina dei casi studiati. Le sue pubblicazioni nel settore furono soprattutto il sunto delle sue lezioni, la descrizione meticolosa di alcuni quadri morbosi, la revisione critica di alcune teorie patogenetiche e fisio-patologiche. Un maggiore interesse scientifico suscitano alcuni suoi studi clinico-sperimentali sui versamenti pleurici e sullo pneumococco, le sue osservazioni di semiotica fisica e la sua interpretazione patogenetica della clorosi quale conseguenza di un perturbamento del sistema nervoso a ripercussione sulle ovaie. Si possono ricordare, oltre la già citata monografia Dell'atrofia giallo-acuta del fegato, Due lezioni sulla percussione del cuore, Pisa 1876; Trattato di propedeutica medica. Generalità e malattie dell'apparato respiratorio, ibid. 1883; Suivizi atrioventricolari del cuore, ibid. 1883; Sulla simultanea esistenza di più infezioni acute nell'organismo, ibid. 1886; Dei suoni non cavitari timpanici e di pentola fessa e della loro consociazione, ibid. 1886; Intorno alla genesi dei soffi cardiaci discrasici. Nota clinica, ibid. 1887; Contributo allo studio dei rumori extracardiaci di orikine polmonare, in Raccoglitore medico, s. 5, III (1887), pp. 33-45; Intorno alla genesi dei suoni non cavitari timpanico e di pentola fessa, ibid., pp. 345-353; Sul valore dei fenomeni obiettivi del copioso essudato pleurico specialmente in relazione alle indicazioni della toracentesi. Contributo clinico sperimentale, Pisa 1888; Contributo alla diagnosi isto-clinica della nefrite, ibid. 1889; Ricerche sperimentali sul pneumococco in alcuni segreti. Nota preventiva, ibid. 1889; Dello scopo e indirizzo didattico della patologia speciale medica dimostrativa, ibid. 1895; Sulla eliminazione degli eteri solforici e del jenolo in specie per le urine, in Arch. ital. di clinica medica, XXXIV (1895), pp. 259-277; Lezioni sulla teoria della clorosi, Pisa 1896; Ricerche sull'azione terapeutica dell'ovarina in rapporto ad una nuova teoria della clorosi, in La Riforma medica, XII (1896), pp. 218-232; La malattia di Parkinson. Studio critico, Pisa 1898; Di un caso di tumore del mediastino. Considerazioni semeiologiche e diagnostiche, Firenze 1910; Nuove ricerche su alcuni medicamenti cardiocinetici, Pisa 1914, e in Annali delle università toscane, XXXIII (1915), scienze naturali; Sull'azione degli joduri sui vasi. Contributo sperimentale, ibid.; La insufficienza mitralica, in Conferenze cliniche ital., s. 1, II, Milano s.d., pp. 325-360; Malattie degli organi di movimento, in Trattato completo di patologia e di terapia speciale medica, diretto da A. De Giovanni, Milano-Firenze-Napoli s.d., pp. 325-344.
Più importanti, originali e fecondi di stimoli a successivi sviluppi furono gli studi storici del F., condotti con pazienti, minuziose ricerche di archivio e meticoloso esame di antichi documenti. Le sue indagini riguardano essenzialmente la storia dell'università di Pisa e del suo orto botanico e l'influenza del metodo galileiano sullo sviluppo delle scuole mediche pisane. Particolarmente apprezzati furono i suoi lavori sui documenti storici riguardanti l'università pisana, che l'arcivescovo di Pisa cardinale P. Maffi fece pubblicare a proprie spese in edizione di gran lusso nel 1907; quelli sull'istituzionedel primo orto botanico pisano condotti sullarevisione completa della documentazione archivistica relativa agli anni 1543-46; e l'accurato studio sull'opera di P. Mascagni, anatomistaa Pisa. Pei suoi scritti storici si ricordano: Gli arcivescovi e l'università di Pisa, Pisa 1906; I documenti pontifici riguardanti l'università di Pisa, ibid. 1907; Statuta Collegii theologorum almae Universitatis Pisanae, A.D. 1475 …, ibid. 1910; Guidoda Pisa, in Annali delle università toscane, XXIX (1910), scienze storiche e morali, pp. 17-42; Un singolare documento pontificio riguardante l'università di Pisa (1554), Pisa 1911; Documenti e pagine di storia universitaria (1427-1800), ibid. 1912, e in Annali delle università toscane, XXXIII (1913), Storia dell'università in continuazione a quella di A. Fabroni. Studi e ricerche sulla storia del Sovrano Ordinedi Malta. Carteggio dei gran maestri con i duchi d'Urbino (1558-1623), Pisa 1912; L'Ordine di Malta e le scienze mediche (1048-1912), ibid. 1913; L'insegnamento della patologia generale nella università di Pisa, ibid. 1914; Giuseppe Zambeccari lettore nello Studio pisano. Del sonno della vigilia e dell'uso dell'oppio. Lettera inedita (1685), in Annali delle università toscane, XXXIV (1915), scienze naturali; L'insegnamento della fisica nella r. università di Pisa, Pisa 1915; Di una laurea e di un consulto di Cristoforo Teodoro Verzani, in Riv. di storia delle scienze med. e naturali, VII (1916), pp. 29-41; Il primo orto botanico in Pisa. Lettera al cav. dott. D. Simoni, Pisa 1917; Il primo orto botanico pisano, in Atti della Soc. toscana di scienze naturali. Processi verbali, XXVII (1918), n. 2; Le scuole di storia della medicina nell'università di Pisa, in Arch. di storia della scienza, I (1919), pp. 141-150; Il metodo galileiano e le scuole di scienza e di medicina nell'università di Pisa, Pisa 1919; La clinica medica della università di Pisa (1878-1921), ibid. 1921; Paolo Mascagni e la università di Pisa (1799-1815), in Arch. di storia della scienza, III (1922), pp. 97-124; I domenicani nell'università di Pisa, Firenze 1922; Un nuovo documento sul primo orto botanico pisano, in Riv. di storia delle scienze mediche e naturali, s. 3, XIV (1923), pp. 177-181; Gli studi medici a Pisa cinquant'anni or sono. Cenni e ricordi, ibid., XVII (1926), pp. 127-137. Pubblicò inoltre Conferenze e prose varie, Siena 1910.
Il F. morì a Pisa il 10 sett. 1927. Il figlio Fedele, nato dal matrimonio con Giulia Gibelli, proseguì l'attività paterna.
Fonti e Bibl.: Necrologi, in Boll. dell'Ist. storico ital. dell'arte sanitaria, VII (1927), p. 260; in Policlinico, sez. pratica, XXXIV (1927), pp. 1810 s.; in Riv. di storia delle scienze mediche e naturali, s. 3, XVIII (1927), pp. 269 s.; A. Ferrannini, Medicina italica, Milano 1935, p. 77; Encicl. biografica e bibliografica ital., s. 37, A. Ribera, Pedagogisti ed educatori, pp. 194 s.; I. Fischer, Biograph. Lex. der hervorragenden Arzte ... [1880-1930], I, pp. 390 s. Per le notizie riguardanti la storia dell'insegnamento della storia della medicina si veda A. Pazzini, Storia dell'arte sanitaria dalle origini ad oggi, II, Torino 1974, pp. 1677, 1684.