BRENNO, Carlo Enrico
Stuccatore, figlio di Giovanni Battista, nacque a Salorino sopra Mendrisio (Como) e fu battezzato il 9 dic. 1688. Nulla si sa della sua formazione. È menzionato per la prima volta nel 1716, quando eseguì nel duomo di Amburgo (distrutto) la lapide di Wilhelm von Ahlefeld e sua moglie (F. J. L. Meyer, Blick auf die Domkirche von Hamburg, Hamburg 1804, pp. 56 ss.). Pagamenti dal 21 ag. 1721 al febbraio 1722, nei quali appare come "Brenno aus Hamburg", lo dicono operoso nel castello di Eutin presso Lubecca (Hirschfeld, p. 141). Dal 1720 era al servizio del re di Danimarca e già con i suoi primi lavori raggiungeva una posizione di primo piano tra gli stuccatori del paese. Il 3 sett. 1723 veniva nominato, con decreto reale, scultore, nomina che gli permise di impiegare aiuti stranieri. Nel 1728 fu munito di un passaporto per la Germania e l'Italia, ma nel 1731 era a Copenaghen. Alla sua morte, quivi avvenuta il 9 dic. 1745, aveva il titolo di stuccatore di corte.
Lavori in stucco esistenti: soffitti nella sala a cupola e nella sala sul giardino (con rilievi rappresentanti gli Elementi)nella villa reale di Fredensborg (1721-22);soffitti in quattro gabinetti e in una sala (Le parti del mondo)nel castello di Clausholm (1724); lapidi di Frederik Gedde nella chiesa di S. Giovanni a Odense (1727) e di Simon Bertelsen nella chiesa di Oesby nello Jütland, (1728);decorazioni di soffitti e di pareti nella villa di caccia di Eremitagen presso Coponaghen (1734);decorazioni di soffitto e di muri nella cappella del castello di Bregentved (1735);decorazione (putti, con drappeggi) sopra un camino nella villa reale di Frederiksberg (1736);soffitti nel Prinsens Palæ, oggi Museo nazionale, a Copenaghen (1743-44);decorazioni di soffitti e di pareti nella villa di Frederiksdal (1744-45):lavoro terminato da G. B. Fossati dopo la morte del Brenno.
Importanti lavori scomparsi: soffitti in undici stanze del vecchio castello di Copenaghen, 1726-28 (siconservano due disegni di soffitti); decorazioni di soffitti e di pareti in diciotto stanze, nella cappella, nella sala della Corte suprema, nello scalone nel palazzo di Christiansborg a Copenaglien, 1737-45.
Il B. seppe impadronirsi in maniera sorprendente di stili diversi: i suoi primi stucchi (a Fredensborg e a Clausholm), affollati di putti e di particolari architettonici, dal modellato vigoroso, sono di un pesante barocco; nella sala di Eremitagen i gracili meandri di nastri con specchietti incrostati seguono il modello del barocco viennese; e finalmente, gli ornamenti di puro stile rococò, francese della sala sul giardino di Frederiksdal testimoniano le sue capacità di elaborazione e la sua altissima esperienza tecnica.
Fonti e Bibl.: Fr. Weilbach, Fredemborg, København 1928, pp. 20, 22, 96 s.; C. Elling, Christiamborg-Interiorer, København 1944, passim; I. Schieppa, Stuckornamentik und Raumgestaltung in Schleswig Holstein vom Ausgang des 16. Jahr.s..., tesi di laurea, Kiel 1945, pp. 45-49, 54-56; B. L. Grandjcan, Quelques éclaircissements sur des stucateurs tessinois en Danemark au XVIIIe siècle, in Revue suisse d'art et d'archéologie, XV (1954), pp. 99 s.; H. I., Langberg, Clausholms Bygningshistorie, København 1958; Id., in Hojesteret 1661-1691, København 1961, p. 140; B. L. Grandi, L'activité des stucateurs italiens et tessinois en Danemark 1670-1770, in Arte e artisti dei laghi lombardi, II, Como1964, pp. 159-161; E. Guidan, Quellen...,ibid., p. 203; P. Hirschfeld, Herrenhäuser und Schlösser in Schleswig-Holstein, Berlin-München 1964, pp. 141 8.; J. Steenberg, Fredensborg Slot, København 1969, pp. 23 s.; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, IV, p. 82; Weilbachs Kunstnerleksikon, I, København 1947, ad vocem.