GADDA, Carlo Emilio
Scrittore, nato a Milano il 14 novembre 1893. Laureato in ingegneria, esercitò per alcuni anni la professione, mentre veniva affermandosi (intorno al 1930) fra gli scrittori più singolari del gruppo fiorentino di Solaria. Ha collaborato e collabora a numerosi giornali e riviste.
Nei suoi libri (La Madonna dei filosofi, Firenze 1931; Il Castello di Udine, ivi 1934; Le meraviglie d'Italia, ivi 1939; L'Adalgisa, disegni milanesi, ivi 1944), che stanno fra il racconto, il "viaggio", il saggio e il capriccio, ad un senso d'ordine, ad una esattezza quasi scientifica, specchiantisi in parole tecniche e nomenclatrici, si accompagnano un desiderio acuto di evasioni, una insofferenza per le forme acquisite della vita, della civiltà, per la scienza stessa, tendenti ad un linguaggio lirico, affrancato da ogni razionalità. Ne nasce una prosa barocca, mista di modi illustri e di modi dialettali e gergali; un gusto "macaronico", per cui la malinconia di quel sentire, passando al vaglio di una filologia ironicamente puntigliosa, diventa estro, umore; e in cui la tradizione della "scapigliatura" lombarda, dal Dossi al Lucini, si incontra e talora si fonde - nei momenti migliori, quando anche l'artificio si riscatta in arte - con le istanze dell'espressionismo e del surrealismo.
Bibl.: B. Tecchi, Maestri e amici, pescara 1934, pp. 199-205; G. Devoto, in Annali della Scuola normale superiore di Pisa, s. 2ª, V, 3, Bologna 1936 (cfr. le Postille del G., in Letteratura, n. 2, aprile 1937); G. Contini, Esercizî di lettura, ecc., Firenze 1939; A. Gargiulo, Letteratura ital. del Novecento, ivi 1940, pp. 567-80; G. De Robertis, Scrittori del Novecento, ivi 1940, pp. 325-34; W. Binni, in Primato, 15 febbraio 1943; P. Pancrazi, Scrittori d'oggi, IV, Bari, 1946.