EMERY, Carlo
Zoologo, nato a Napoli nel 1848 da genitori svizzeri; insegnò per oltre un trentennio all'università di Bologna, dove morì l'11 maggio 1925. Si occupò dei più svariati problemi di biologia animale. Illustrò per primo la topografia e la struttura intima della ghiandola del veleno nei serpenti; altre ricerche morfologiche, istologiche e fisiologiche riguardano l'occhio dei pesci, gli organi fotogeni degli Scopelidi (pesci) e delle lucciole, la muscolatura striata di anellidi e di vertebrati, il rene dei pesci e dei mammiferi, il tegumento e lo scheletro delle estremità nei vertebrati terrestri. Fu tra i primi frequentatori della Stazione zoologica di Napoli: vi compose le contribuzioni all'ittiologia, particolarmente notevoli per la scoperta delle metamorfosi di numerose specie di pesci e l'importante monografia del genere Fierasfer. Fu uno specialista nello studio delle formiche, delle quali ha indagato il poliformismo, la fondazione delle società, gl'istinti, la distribuzione geografica, la sistematica. Le sue pubblicazioni di mirmecologia superano le 300; le specie di formiche di tutti i paesi del mondo da lui istituite e descritte sono 1700 e i generi 130; opera capitale è la monografia di oltre 900 pagine pubblicata nei Genera Insectorum di P. Wytsman. All'Emery si deve anche un Compendio di zoologia per le università (1ª ed., Bologna 1899).