DELCROIX, Carlo
Combattente e uomo politico, nato a Firenze il 22 agosto 1896. Prima che l'Italia partecipasse al grande conflitto europeo, il D. fu interventista audace ed eloquente; e corso a combattere come volontario nei bersaglieri, rimase dolorosamente mutilato. Deputato al parlamento nel 1924 e nel 1929, vi pronunciò discorsi di decisiva efficacia di cui due ebbero l'onore dell'affissione. Presidente dell'Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di guerra, ha fatto di tale organizzazione una delle forze più attive della vita italiana, dando impulso a un'opera di assistenza fra le più perfette d'Europa e ad un'azione di propaganda che ha varcato i confini del paese. Studioso della storia del conflitto europeo, nel volume: Il nostro contributo alla vittoria degli alleati (Firenze 1931), ha rivendicato in modo decisivo l'importanza del fattore militare italiano. Fra le sue opere meritano particolare menzione: Sette santi senza candele (Firenze 1924), raccolta di novelle ispirate ai sette grandi sacrifici umani; Un Uomo e un Popolo (Firenze 1928), sintesi politica e storica della nuova Italia, composta intorno alla vita e alla figura di Mussolini; I miei canti (Firenze 1921), raccolta di liriche in cui il poeta illumina in due distinte parti la passione del popolo combattente e la propria tragedia.
Bibl.: F. Virgili, Carlo Delcroix, Roma 1925; Perondino, Messe di vita, Firenze 1929; O. Bianchi, Un mago della parola: Delcroix, L'espugnatore di anime, Firenze 1926.