DE BENEDETTI, Carlo
Industriale e finanziere, nato a Torino il 14 novembre 1934 da una famiglia borghese piemontese costretta a lasciare l'Italia all'epoca delle persecuzioni anti-ebraiche del regime fascista. Laureatosi in Ingegneria elettrotecnica al Politecnico di Torino, avviò (1959) la sua attività imprenditoriale con l'azienda di famiglia: Compagnia italiana tubi metallici flessibili. Nel 1976 divenne amministratore delegato della Fiat; lasciata la carica dopo soli 3 mesi, a causa di contrasti con la proprietà sulla gestione dell'azienda, avviò un progetto di costituzione di un gruppo finanziario e industriale di dimensioni internazionali e autonomo nelle scelte strategiche e finanziarie anche grazie ad alleanze con importanti banche estere e al ricorso alle Borse mondiali. Attraverso la capogruppo CIR, acquisì (1978) una partecipazione di controllo nella Olivetti, società di macchine per scrivere, in perdita, di cui fu vice-presidente e amministratore delegato (presidente dal 1983). La società, risanata, divenne un importante produttore di personal computer ed elaboratori, anche grazie a un'alleanza con la società elettronica americana A.T. & T., che diventò azionista di maggioranza della stessa Olivetti.
Sostenitore di una riforma del capitalismo italiano, che considerava ''bloccato'' perché troppo concentrato nelle mani di poche famiglie, De B. acquisì partecipazioni di controllo in varie società italiane ed estere, sia di tipo industriale (come la francese Valeo, componenti per auto; la tedesca Triumph Adler, macchine elettroniche per ufficio; il gruppo alimentare italiano Buitoni, acquisito in contrapposizione a un gruppo sostenuto da Mediobanca, e ceduto tre anni dopo con un forte guadagno di capitale) sia di tipo finanziario (come la banca italiana Credito Romagnolo; la società italiana d'intermediazione finanziaria Euromobiliare; la finanziaria francese Cerus, di cui è diventato presidente). Nel 1988, attraverso acquisti di azioni in Borsa, ha tentato di conquistare il controllo della Société Générale de Belgique, uno dei principali gruppi finanziari e industriali europei e il più grande del Belgio. Alla sua ''scalata'' in Borsa si sono contrapposti importanti gruppi bancari europei, che a difesa dei precedenti assetti hanno acquistato il controllo della maggioranza del capitale sociale della SGB. Alla fine De B. ha ottenuto una partecipazione di minoranza, definitivamente ceduta nel 1991. Nel 1988 De B. entrò nella Mondadori uscendone nell'aprile 1991 dopo un accordo con S. Berlusconi che lascia a quest'ultimo il controllo del gruppo.
Nel 1988 ha partecipato alla parziale privatizzazione di Mediobanca, acquistando, insieme con un gruppo di imprenditori privati, una quota della banca complessivamente di pari entità di quella posseduta dalle tre banche d'interesse nazionale controllate dall'IRI, ed è entrato a far parte del Consiglio di amministrazione di Mediobanca.