CENI, Carlo
Nacque a Brignano d'Adda (Bergamo) il 15 maggio 1866 da Giuseppe e Teresa Lazzarini, in un'antica e illustre famiglia. Iscrittosi alla facoltà di medicina e chirurgia dell'università di Pavia, si laureò nel 1889; successivamente seguitò a frequentare per alcuni anni l'istituto di patologia generale dell'ateneo ticinese, allora diretto da C. Golgi, formandosi così alla scuola morfologica e sperimentale del grande maestro. Tra il 1891 e il 1893 fu a Halle, presso la clinica delle malattie nervose e mentali diretta da E. Hitzig. In questo periodo si sviluppò e si consolidò l'interesse del C. per la neurologia e soprattutto per la psichiatria. Si dedicò, infatti, dapprima allo studio della patogenesi dell'epilessia, impegnandosi in una serie di ricerche che più tardi, nel 1909, gli valsero l'assegnazione del premio "Craig Celonny for Epilepsy of New York"; quindi intraprese una serie di indagini sperimentali su quello che doveva essere il tema dominante della sua attività scientifica, cioè i rapporti tra cervello e sistema neuroendocrino.
Nell'orientamento che il C. dette a queste sue ricerche, non si può non riconoscere la profonda influenza che esercitarono su di lui il Golgi e Hitzig: del primo, accurato e brillante morfologo, si valse del rigore del metodo e dell'orientamento eminentemente anatomico; dell'altro, noto per aver fornito la dimostrazione sperimentale dell'esistenza di un'area motoria nella corteccia cerebrale (Über die elektrische Erregbarkeit des Grosshirns, in Archiv für Anatomie, Physiologie und wissenschaftlicheMedizin, II [1870], pp. 300-332, in coll. con G. T. Fritsch) e per averne definito accuratamente i limiti nel cane e nella scimmia (Unterswhungen über das Gehirn, Berlin 1874),derivò lo sforzo costante di localizzare in precise zone corticali le funzioni studiate. Per anni il C. fu completamente assorbito da tali studi: convinto dell'esistenza nella corteccia cerebrale di centri integrativi vegetativi in rapporto da un lato con le attività superiori della psiche e dall'altro con quelle endocrine, sostenne la possibilità che da tali reciproche interferenze e dalla loro evoluzione avessero origine alcuni particolari atteggiamenti dell'individuo, quale quello caratteristico dell'evoluzione dell'istinto sessuale in istinto materno. Alla luce di questi concetti il C. proseguirà i suoi studi sull'evoluzione ontogenetica del sesso, esaminando le varie costellazioni neuroumorali da cui dipenderebbero gli orientamenti caratteriali e spirituali dell'uomo e della donna. V'è da dire che l'esistenza dei centri integrativi vegetativi corticali, ipotizzata dal C., fu per imolto tempo messa in dubbio e contestata. Solo più recentemente indagini cliniche e sperimentali hanno messo in evidenza che molte funzioni della vita vegetativa hanno anche una rappresentazione o comunque una connessione corticale: soprattutto il materiale raccolto dalla psicochirurgia, la cui nascita si può fissare solo nel 1936, quando venne eseguito il primo intervento di lobotomia prefrontale, ha consentito di dimostrare l'esistenza nell'uomo di una rappresentazione corticale di funzioni vegetative nel lobo frontale e ha richiamato l'attenzione sullo stretto collegamento tra sfera vegetativa e processi psichici e spirituali. Alla luce di queste acquisizioni, che forniscono la base scientifica all'attuale medicina psicosomatica, sembrerebbe giusto rivalutare ora quella che fu l'illuminata intuizione del C., nel suo tentativo di spiegare biologicamente la genesi del fenomeno psichico.
Nel 1894il C. fu chiamato a dirigere i laboratori biologici dell'Istituto psichiatrico di Reggio Emilia. Conseguita la libera docenza nel 1905, nel 1907fu incaricato dell'insegnamento di clinica delle malattie nervose e mentali nell'università di Modena e nel 1909 divenne titolare di tale cattedra nell'università di Cagliari. In questa sede fondò la clinica delle malattie nervose e mentali, che presto divenne una delle prime d'Italia. Nel 1928 fu chiamato a dirigere la clinica delle malattie nervose ementali dell'università di Bologna, ove concluse la sua carriera.
Membro di numerose accademie e società scientifiche italiane e straniere, vincitore di vari premi scientifici, emerito di clinica delle malattie nervose e mentali dell'università di Bologna, fu autore di circa trecento pubblicazioni. Di queste si ricordano qui alcune, a carattere monografico, particolarmente significative in relazione al suo prediletto tema di studio: Cervello e funzioni materne. Saggio di fisiologia e di psicologia comparate, I-II, Torino 1922; Psiche e vita organica. L'attività psico-neuro-endocrina, Milano 1925; Cervello e increti. Proprietà biologiche e terapeutiche delle ghiandole a secrezione interna e loro correlazioni cerebrali, Bologna 1931; Gliistinti sessuale e materno e l'anima, ibid. 1937; Filogenesi del delitto, ibid. 1940; Cause biologiche della delinquenza nei rapporti colla costituzione, ibid. 1943.
Il C. si occupò inoltre della realizzazione di alcuni farmaci opoterapici, basati su estratti di organi iperattivi; prodotti presso l'istituto Salf di Bergamo.
Morì a Bologna il 13 marzo 1965.
Bibl.: C. Cattaneo, C. C., in La Medicina ital., V (1924), pp. 855 a.; C. Ambrosetto, C. C., in Università di Bologna. Annuario dell'anno accad. 1964-65, Bologna 1967, pp. 201 s.; I. Fischer, Biographisches Lexikon der hervorr. Ärzte…,I, p. 232. Sul problema dell'esistenza dei centri vegetativi corticali, si v.: G. Vernoni, Trattato di patol. generale, II, Firenze 1958, col. 1761; Centri integrativi vegetativi corticali, in Encicl. med. ital., VI,coll. 2113-2117. sub voce "Neurovegetativo sistema"; Psicochirurgia, ibid., VIII, coll. 65-68.