CATTANEO, Carlo
Nacque a Lodi intorno al 1860. Allievo del prof. G. Cantoni , si laureò in fisica a Pavia nel 1882.
Il primo lavoro apparso su Il NuovoCimento nel 1882 è su Alcune proprietà termiche degli isomeri toluene monoclorato e cloruro di benzile (derivati del toluene), s. 3, XII, pp. 148-163. Un successivo lavoro, datato Catania, laboratorio di fisica dell'università, riguarda le Variazioni nella intensità e nella forza elettromotrice in una coppia elettrostatica ad acqua di mare (ibid., XVI[1884], pp. 189-200).
Dopo essere stato professore di fisica nel liceo di Catania, il C. nel periodo 1887-93 fu aiuto all'università di Siena, dove svolse una notevole serie di ricerche, a carattere sperimentale, sotto la guida di G. Vicentini e in collaborazione con lo stesso. Esse riguardano prevalentemente la determinazione del coefficiente di dilatazione termica e del coefficiente di resistività dei metalli allo stato di perfetta liquidità, attraverso il comportamento di opportune leghe e amalgame. Questo tipo di ricerca sperimentale fa iniziato da A. Righi nel 1884 e proseguito da vari sperimentatori, ricordati da G. Polvani.
I contributi specifici del C. sono Sulla forza elettromotrice delle amalgame nella coppia Daniell, in Il Nuovo Cimento, XXII(1887), pp. 114-123; XXIII (1888), pp. 117-122, e Sulla dilatazione termica di alcune amalgame allo stato liquido, in Atti della R. Accademia delle scienze di Torino, cl. di sc. fis., XXV (1890), pp. 342-59; XXVI (1891), pp. 418-22, come appendice alla nota precedente. Risultati relativi al bismuto, per mezzo di una sua amalgama, sono contenuti in una nota dei Rend. d. Acc. dei Lincei, s. 4,VII (1891), 1, pp. 88-93, e, per quanto riguarda la resistenza elettrica e il coefficiente di contrazione delle amalgame di bismuto, in una nota in collaborazione col Vicentini (ibid., VII[1891], 2, pp. 95-98). La collaborazione col Vicentini prosegue con tre lavori lincei: Resistenza elettrica delle amalgame di piombo e di cadmio (in Rend. d. Acc. d. Lincei, cl. di sc. fis., s. 5, I [1892], 1, pp. 343-50); Resistenza elettrica di alcune leghe e metodo indiretto di misura della resistenza elettrica in un metallo fuso (ibid., pp. 419-23); Misure della resistenza elettrica dello zinco e dell'antimonio fusi per mezzo di alcune loro leghe (ibid., pp. 383-88; posteriore tuttavia al precedente). Un dettagliato esame della Dilatazione termica delle leghe facilmente fusibili allo stato liquido (leghe di Wood, Lipowitz, Darcet e Rose) venne pubblicato in Il NuovoCimento, XXIX (1891), pp. 13-20, mentre lo studio della resistenza elettrica delle stesse leghe e la discussione conclusiva figura in Atti d. R. Accad. d. scienze di Torino, cl. di sc. fis., XXVII (1892), pp. 419-31.
Il tipo di lavoro sperimentale considerato lo conduce a passare all'esame di soluzioni per problemi analoghi; così troviamo uno studio sul Coefficiente negativo di temperatura per la conducibilità elettrica delle soluzioni eteree (in Rend. d. Acc. dei Lincei, II[1893], pp. 295-98); Conducibilità elettrica dei sali disciolti in varii solventi (in Atti d. R. Accad. d. sc. di Torino, cl.di sc. fis., XXVIII [1893], pp. 329-43) e particolarmente in glicerina (in Rend. d. Acc. d. Lincei, II[1893], pp. 112-19).
Nel 1894, dopo aver conseguito nel 1893 la libera docenza in fisica sperimentale, il C. passò all'istituto tecnico industriale G. Sommeiller di Torino e ivi riprese presso il gabinetto di fisica, con mezzi necessariamente più modesti, il suo lavoro di sperimentatore.
Pubblicò quindi: Sulla conducibilità elettrica dei sali in varii solventi (in Rend. della Accademia dei Lincei, s. 5, IV [1895], 2, pp. 63-70,73-77); Ancora sul coefficiente di temperatura delle soluzioni di sali in mescolanze di alcool ed etere (ibid., VI[1897], 2, pp. 89-94; riassunto in Il NuovoCimento, s. 4,VI [1897], pp. 356-59, a cura di I. Bosi).
Interessato, come egli stesso afferma, dalla lettura di alcuni lavori di A. Campetti, allora a Torino, studiò il meccanismo fisico dell'elettrolisi occupandosi precisamente dell'Influenza del solvente sulla velocità degli ioni (in Rend. d. Acc. d. Lincei, s. 5, V [1896], 2, pp. 207-14); del Numero di trasporto del cloro dell'acido cloridrico in solventi diversi, (ibid.,VI [1897], 1, pp. 279-86; un sunto, a cura di I. Bosi, apparve in Il Nuovo Cimento, VI[1897], pp. 140-41, con alcune critiche relative alla bontà della sperimentazione).
Il C. concorse al premio ministeriale per le scienze fisiche e chimiche dell'anno 1896. La commissione nominata dall'Accademia dei Lincei (P. Blaserna pres., A. Naccari relatore) condivise in parte le critiche ai procedimenti affermando che "le cause di errore in queste laboriose ricerche hanno grande influenza sui risultati e vi si aggiunge la difficoltà di avere sostanze chimicamente pure. Sarebbe, stato desiderabile che il Cattaneo avesse direttamente accertato la purezza delle sostanze da lui adoperate" (cfr. Rend. d. Acc. d. Lincei, Sed. reali, 5 giugno 1897, p. 333). Tuttavia gli fu conferito un premio di incoraggiamento di lire 250.
Il C. abbandonò definitivamente l'insegnamento nel 1912, anno presumibile della sua morte.
Il C., socio dal 1898 della Società italiana di fisica, è inoltre autore di manuali didattici di fisica, Dinamica elementare, Milano 1884, e Termodinamica, ibid. 1885;d'altronde, la sua attività era iniziata con gli articoli di divulgazione scientifica: Dei vantaggi venuti alla scienza dalla discussione del principio fondamentale dell'induzione elettrostatica (in La Natura [Firenze], IV [1880], pp. 140-66); Della radiazione termica del Sole e specialmente della natura (ibid. [Napoli], V [1881], pp. 449-61 e 493-506).
Fonti e Bibl.: Curriculum, in Arch. dell'Univers. di Siena, 1894; Ministero d. Pubblica Istruz., Annuario ufficiale, 1910, 1911, 1912; G. Polvani, in Un secolo di progresso scientifico italiano, I, Roma 1939, pp. 599-601; J. C. Poggendorff, Biograph-liter. Handwört. zur Gesch. d. ex. Wiss.,V, p. 208.