CANTONI, Carlo
Poeta, nato a Novellara nel 1674, visse a Brescia e a Guastalla, dove fu maestro del Baretti, a servizio di mercanti e di banchieri, modesto e solitario. Morì nel 1752. Fra le sue rime, pubblicate postume nel 1752, sono notevoli le giocose, fluide, briose, naturali, massime dove narrano avventure del poeta, come una corsa a Vienna nel 1731. Il C. non vuol toscaneggiare come alcuni suoi contemporanei dell'Italia settentrionale, anzi ostenta una "rozza piana favella da lombardo", e il suo riso non ha la spensieratezza di quello degli altri burleschi. Inoltre egli scrisse, prima del Crudeli, fra il 1720 e il 1730, una sessantina di favole esopiane, nelle quali satireggia la nobiltà, la ricchezza e le mode stravaganti del suo tempo.
Bibl.: G. Malagoli, C.C. umorista e favoleggiatore del sec. XVIII, in Giornale stor. d. letteratura ital., XXI (1893), p. 265 segg.