BRENTANO (Moreti Brentano), Carlo
Un Carlo Brentano era attivo in Boemia nell'anno 1660 e partecipò presumibilmente alla ricostruzione del castello di Černové Janovice; sempre nel settimo decennio del sec. XVII creò le decorazioni in stucco del castello di Česky Šternberk. Egli è probabilmente da identificarsi con quel Carlo Moreti Brentano che nel 1662 lavorava nella chiesa dello Spirito Santo a Norimberga, e che fu poi chiamato, il 15 aprile di quello stesso anno, a decorare in stucco il castello di Plassenburg presso Kulmbach; infatti, secondo lo Hofmann, nel castello di Plassenburg si servì di un modello già realizzato in quello di Sokolov in Boemia (Falkenau, compiuto nell'anno 1663). Si presume che il B. abbia anche lavorato a Bayreuth verso il 1664; secondo sue dichiarazioni del 1672, lavorò nel periodo successivo per i duchi di Württemberg e di Brunswick e per l'elettore di Magonza. Nel 1668 il B. querelava a Norimberga il suo rivale Tommaso Carli; il 9 dicembre dello stesso anno concorreva per l'assegnazione delle decorazioni in stucco nella chiesa dei teatini di Monaco, per poi partire "nuovamente per l'Assia per completarvi tutti gli altri miei lavori" (cfr. Guldan, p. 212). Dalla primavera 1669 al 1674 sembra aver lavorato nella chiesa dei teatini e comunque il 9 apr. 1672 venne stipulato con lui un nuovo contratto. Lo troviamo quindi di nuovo a Norimberga, dove gli stucchi di casa Fembo sono firmati GB-F e datati 1674; sempre a Norimberga gli sono attribuiti gli stucchi di casa Hertel e dell'albergo Krokodil. Poiché la decorazione della chiesa dei teatini di Monaco costituisce una novità per tutta la Germania meridionale, possiamo attribuire al ruolo che vi ebbe il B. un'importanza che supera gli stretti limiti locali.
Anche il fratello del B., lo stuccatore GiovanniBattista, è menzionato a Norimberga nell'anno 1663; purtroppo non sappiamo se questi è da identificare con il maestro dallo stesso nome che viene menzionato a Vienna nel 1677.
Fonti e Bibl.: E. Guldan, Quellen..., in Artee artisti dei laghi lombardi, II, Como 1964, pp. 130, 170, 210-215; F. H. Hofmann, Die Kunst am Hofeder Markgrafen von Brandenburg, Strassburg 1901, pp. 121 s., 156; F. T. Schulz, Die Wiederherstellung der Heiligen-Geist-Kirche zu Nürnberg in ihrer Vollendung, in Süddeutsche Bauzeitung, XV (1905), pp. 4 ss.; Kutnohorsko slovem i obrazem II, in Mistopis okr. hejtmanstvi, I, Kutná Hora 1912, p. 166; K. Böllinger, Drei verschwundeneBauwerke Alt-Nürnbergs, in Zeitschrift für Bauwesen, LXXII(1922), pp. 284 s.; F. T. Schulz, Nürnbergs Bürgerhäuser und ihre Ausstattung, I, Wien 1933, pp. 214, 229-233; C. F. Rupp, DerDekor des Bandwerkstils und des frühen Rokokoin Franken, Erlangen 1934, p. 8; L. Saffer, DieKünstler Wiens,I. Die Stukkateure, Wien 1943, pp. 29, 73; E. Bachmann, Plassenburg ob Kulmbach, München 1955, pp. 14, 27; C. Schwemmer, Das Fembohaus..., Nürnberg 1955, p. 46; K. Sitzmann, Künstler und Kunsthandwerker inOstfranken, Kulmbach 1957, p. 75; W. Fleischhauer, Barock im Herzogtum Württemberg, Stuttgart 1958, p. 31; A. Gebessler, Stadt und Landkreis Kulmbach, München 1958, p. 22; G. P. Fehring-A. Ress, Die Stadt Nürnberg, München 1961, p. 162; J. Tywoniak, C. B. a raně baroknipřestavba na hradu Česky Šternberk, in ZprávyPamàtkové péče, XVII, p. 294.