Ciampi, Carlo Azeglio
Ciampi, Carlo Azeglio. – Presidente della Repubblica italiana (n. Livorno 1920), dal maggio 1999 al maggio 2006. Gli anni del suo mandato sono stati caratterizzati da un grande impegno nel sostenere i principi dell’unità e dell’identità nazionale, per C. radicati nei valori e nella passione civile che distinsero il Risorgimento e che, più tardi, hanno animato la lotta per la liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Della Resistenza C. ha ribadito costantemente il carattere di vasto movimento di popolo che ha coinvolto i sentimenti e la solidarietà della maggioranza degli italiani, civili e militari. Intimamente legato a questo convincimento è stato il costante e profondo richiamo, da parte del presidente, dei principi fondamentali della Costituzione repubblicana come patrimonio comune del popolo italiano. Convinto fautore della necessita di consolidare le fondamenta dell’Unione europea non solo dal punto di vista economico, ha sostenuto la trasformazione dell’Europa in un soggetto politico unitario, capace di svolgere, con autorevolezza, il ruolo di forza di pace nel mondo. Esprimendo, in specie dopo l’11 sett. 2001, la sua ferma condanna nei confronti degli atti di terrorismo internazionale, C. ha affermato che il contrasto a questo grave fenomeno non può essere esclusivamente affidato alle armi ma che è necessario risolvere i conflitti regionali (in primo luogo quello arabo-israeliano) e le disuguaglianze sociali ed economiche che affliggono una parte crescente dell’umanità. Altrettanto urgente C. ha considerato la necessità che le democrazie occidentali, e in particolare l’Europa, promuovano il dialogo con il mondo islamico, evitando uno scontro tra religioni e culture. Nella politica nazionale, C. si è sempre pronunciato a favore di un dialogo costruttivo tra le forze politiche che, pur nella dialettica accesa del confronto, non perda mai di vista gli interessi generali del Paese. Costante è stata la sua attenzione verso il mondo dell’informazione in difesa del pluralismo e dell’imparzialità, considerati strumenti essenziali per la formazione di un’opinione pubblica critica e consapevole e per la realizzazione di una democrazia compiuta. C. è intervenuto di frequente sul tema della giustizia, difendendo, in particolare, il principio costituzionale dell’autonomia e dell’indipendenza dei giudici e dei pubblici ministeri. Cavaliere di Gran croce dal 1982, durante il suo mandato ha ritenuto di non accettare riconoscimenti da parte di istituzioni italiane; è stato insignito di lauree honoris causa dalle università di Lipsia (2000), di Oxford (2005) e dall’École normale supérieure di Parigi (2005). Nel 2005 gli è stato attribuito il premio Charlemagne dalla città di Aquisgrana. Dal 2006, anno di scadenza del suo mandato come presidente della Repubblica, è senatore a vita. Nel 2007 ha aderito al Partito democratico, di cui è membro onorario dal 2009.