ARNALDI, Carlo
Nacque a Recco (Genova) il 10 maggio 1860. Avviatosi allo studio della medicina, al IV anno di corso dovette interrompere gli studi per la improvvisa morte del padre, farmacista in Recco, e laurearsi quindi in chimica farmaceutica per gestire l'azienda paterna. Verso il 1900, avendo raggiunto un notevole benessere economico grazie, soprattutto, all'elaborazione di un prodotto farmaceutico, l'A. decise di liquidare l'azienda e di trasferisi in una villa in Brianza: qui egli cadde ammalato, e, probabilmente, i lunghi giorni di sofferenze fisiche e spirituali lo indussero a profonde meditazioni. In tale periodo, egli prese a studiare, ad approfondirsi nelle discipline mediche, a sperimentare composizioni di succhi di erbe medicinali, ad elaborare quelle teorie medico-igienistiche che concretò nella fondazione della "Colonia della salute": questa sorse nel pressi di Uscio, ove l'A. si era trasferito, sulle pendici del monte Tugio, l'8 giugno 1906, e da lui prese il nome. Successivamente, l'A. si dedicò completamente alla vita della colonia, della quale, dal 1915 al 1919, stabilì anche una succursale a Palazzolo, sui colli Albani. Morì a Orta, frazione di Uscio, il 5 giugno 1924.
Intelligente e geniale, l'A., assecondando la passione per gli studi medici, si occupò soprattutto di fisio-patologia e di terapia e, ispirandosi in parte alla dottrina ippocratica, elaborò la teoria del tutto personale della monopatogenesi delle malattie: egli sostenne, infatti, l'esistenza di una sola malattia fondamentale, che condizionerebbe tutte le altre. Egli affermò che lo stato di malattia, insorgente a livello delle cellule come una rottura dell'equilibrio colloidale, sarebbe determinato da una autointossicazione condizionata soprattutto da disfunzioni intestinali e da abitudini di vita non igieniche: i vari tipi di malattie si realizzerebbero, poi, in virtù delle diverse tendenze morbose individuali dipendenti dal patrimonio genico e dalla costituzione endocrina. La terapia, quindi, avrebbe dovuto ricondurre alla norma le funzioni enteriche, mediante rigorosi regimi dietetici e vari rimedi vegetali, e ricondurre l'organismo ad abitudini di vita più salutari. Tale teoria suscitò rumorose polemiche che videro schierati da un lato l'A. e i suoi entusiasti collaboratori, dall'altro gran parte del mondo medico che non vedeva, in essa, seri fondamenti scientifici. Tuttavia la colonia prosperò: alla prima costruzione se ne aggiunsero altre e la colonia divenne lentamente un imponente complesso, di fama internazionale. L'A. fondò la rivista La Colonia della Salute, il cui primo numero uscì il 5 dic. 1912 e della quale fu redattore Federico Giolli. Le sue teorie sono esposte nei tre volumi Igiene nuova, Medicina nuova (Genova 1920).
Fonti e Bibl.: Oltre alle notizie fornite dalla "Colonia Arnaldi" di Uscio,si veda G. Nicoletti, Tra scienza ed eresia, Firenze 1935, p. 81-151, e Encicl. Ital., IV, p. 538.