BOTTO, Carlo Amedeo
Nacque probabilmente nel 1619 se morì nel convento dell'Eremo di Torino il 19 apr. 1682 all'età di 63 anni (Schede Vesme);padre camaldolese, intagliatore in legno, è incerto se appartenesse alla famiglia Botto di Savigliano. Sono suoi gli armadi della sacrestia dell'Eremo, recati poi a Torino perché servissero da bacheche nel Museo di storia naturale e ora nella parrocchiale di Volpiano.
Il Viale parla di un solo armadio e lo attribuisce a Pietro Botto datandolo 1635 c.; a questo attribuisce pure una porta lignea, esposta alla mostra del Barocco piemontese, di gusto ancora prettamente rinascimentale e che presenta analogie stilistiche con l'armadio. Essa si trova ora al Museo civico di Torino ed è l'unica superstite di quelle che originariamente erano contenute nelle sale del castello del Valentino.
Oltre agli armadi (quasi unanimemente attribuitigli), del B. sarebbero due porte scolpite, provenienti anch'esse dall'Eremo, oggi ai lati del presbiterio nella parrocchiale di Pecetto; alcuni lavori nella parrocchiale di Stupinigi; la Via Crucis, con quadri ornati di cimasa, dell'Eremo di Torino (Bosio, cit. in Schede Vesme). Gli viene pure attribuita la cantoria dell'ingresso in S. Lorenzo in Torino (Tamburini).
Certo la figura del B. sarebbe da chiarire e da rivedere nelle attribuzioni.
Fonti eBibl.: Schede Vesme, I, Torino 1963, p. 192;A. Bosio, Memorie storico-religiose del duomo di Chieri, Chieri 1880, pp. 36, 80 s., 250, 272; C. Turletti, Storia di Savigliano, II, Savigliano 1887, pp. 804-806;G. Claretta, I reali di Savoia munifici fautori delle arti, Torino 1893 (estr. da Miscell. di storia ital., XXX [1892]), p. 18; L. Mallè, in Mostra del Barocco piemontese (catal.), Torino 1963, II, pp. 5, 8 s., 29 s.; V. Viale, ibid., III, tavv. 313-320; L. Tamburini, Le chiese di Torino..., Torino s.d. [ma 1968], pp. 188 n. 6, 211;A. Bosio, Iscrizioni torinesi, a cura di L. Tamburini, Torino s.d. [ma 1969], pp. 40 s. n. 34, 149 n. 179;U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, IV, p. 423.