AMATI, Carlo
Architetto e scrittore d'arte, nato a Monza il 22 agosto 1776, morto a Milano il 23 marzo 1852. Figlio di Alessio Amati, rinomato fabbricatore d'organi, studiò in gioventù lettere e filosofia, prima al seminario monzese, poi a Milano col Soave e col Parini. All'Accademia di Brera ebbe maestri Giocondo Albertolli, Leopoldo Pollak, Giuseppe Zanoia, e in seguito v'insegnò architettura, prima col titolo di aggiunto, poi di professore, a partire dal 1797. Nel 1805 Napoleone commetteva al Pollak i disegni per il compimento della facciata e dei fianchi del Duomo di Milano, nel 1806 ne affidava l'incarico all'A. in unione coll'abate Zanoia. Risultato di tale collaborazione fu la fronte attuale della cattedrale milanese, che, severamente giudicata, ha per lo meno il merito di aver conservate le porte del Pellegrini e il basamento secentesco. L'A. costruì poi, fra l'altro, la chiesa di Casate Nuovo in Brianza, la facciata della chiesa di Brivio; ma l'opera sua di gran lunga più importante è la chiesa di S. Carlo (1836) in Milano, derivazione neoclassica dal Pantheon. La piazza che la precede, recinta da colonnato corinzio, è anche disegnata dall'A. e se ne ammira l'imponenza, raggiunta con mezzi semplici in poco spazio. Considerato a suo tempo come "principale propagatore e sostenitore dell'architettura grecoromana", non mancò tuttavia di affermare dover "la dottrina della ragione aver la primazia sugli esempî quantunque splendidissimi dell'antichità; in difetto.... diverremo imitatorum servum pecus". Pubblicò in tema d'architettura opere ricche di dottrina. Fra le più importanti: Antichità di Milano, con rami, Milano 1804; Il Duomo di Milano, Milano 1809; Antichità di Milano, illustrazione delle sedici colonne presso S. Lorenzo, Milano 1821 e 1831, Memoria sullo stato dell'architettura civile nel Medioevo, Milano 1825; Piano per una vasta piazza del Duomo di Milano, presentato a S. M. I. R. Ap., 5 tav. in-folio; Disegni e modelli del nuovo tempio di S. Carlo in Milano, 1836 e seguenti. Egli stesso incise in rame buona parte delle tavole che accompagnano queste opere.
Bibl.: Appendice alla Gazzetta di Milano, 28 giugno 1852; Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, I, Lipsia 1907.