NALLINO, Carlo Alfonso
Islamista, nato a Torino il 16 febbraio 1872; studiò nella patria università, avendo a maestro I. Pizzi; fu professore di arabo nel R. Istituto orientale di Napoli dal 1894 al 1902 e nell'università di Palermo dal 1902 al 1913, quindi di storia e istituzioni musulmane nell'università di Roma. A partire dal 1909 fu più volte in missione al Cairo per tenere in quell'università egiziana corsi in arabo. Dal 29 marzo 1932 è accademico d'Italia. È direttore scientifico dell'Istituto per l'Oriente dalla fondazione (1921); ed è stato membro del Consiglio superiore della Pubblica Istruzione dal 1923 al 1928.
Cominciò con l'occuparsi di questioni relative alla geografia e all'astronomia arabe, in varî scritti culminanti col monumentale lavoro dedicato all'astronomo al-Battānī, che inaugurò una nuova era di tali studî, coi fondamentali contributi dati al repertorio bio-bibliografico del Suter sui matematici e astronomi arabi (in Abhandlungen z. Gesch. d. mathem. Wissensch., X e XIV, 1900 e 1902) con la storia dell'astronomia presso gli Arabi, composta in arabo (‛Ilm al-Falak: ta'rībuhu ‛inda al-‛Arab, Roma 1911). Ma non trascurò, contemporaneamente, gli studî storico-religiosi (Chrestomathia Qorani Arabica, Lipsia 1893) e linguistici (L'arabo parlato in Egitto, Milano 1900; 2ª ed., 1913), giungendo ad abbracciare l'intero campo della civiltà arabo-islamica, dai primordî fino ai nostri giorni, e acquistando fama di uno tra i più insigni cultori dell'islamistica, per la vastità, varietà e scrupolosa precisione della dottrina. Portato dall'indole dell'ingegno piuttosto alla ricerca erudita che alla sintesi, il N. ha tuttavia contribuito, pure attraverso indagini monografiche, spesso redatte in forma di osservazioni a lavori altrui, al progresso della conoscenza di questioni d'ordine generale: così nel campo della mistica (Il poema mistico arabo d'Ibn al-Fāriḍ... e Ancora su Ibn al-Fāriḍ e sulla mistica musulmana, in Riv. degli studi orient., VIII, 1919-20), della filosofia (Filosofia "orientale" od "illuminativa" di Avicenna?, in Riv. d. studi orient., X, 1925), della teoria costituzionale del califfato, ecc., ma soprattutto del diritto, non solo musulmano, ma in genere orientale: affrontata, a proposito di una polemica, la complessa questione dei rapporti tra diritto musulmano, diritto romano, diritti orientali cristiani, diritti dell'oriente antico, vi portò, in una serie di lavori elencati nel più recente di essi, Sul libro siro-romano e sul presunto diritto siriaco, in Studi in onore di P. Bonfante, I, Pavia 1929, il contributo non solo di larga conoscenza delle fonti orientali e romanistiche, ma anche di particolare raro acume giuridico e storico. Con la rivista Oriente moderno, organo dell'Istituto per l'Oriente, il N. ha creato uno strumento d'informazione intorno alle vicende e alle tendenze politiche e culturali dell'Oriente islamico contemporaneo che non ha uguali presso alcun'altra nazione.