CARLISLE (A. T., 49-50)
Città dell'Inghilterra, capoluogo della contea del Cumberland. È situata sul fiume Eden, un po' al disotto del punto dove esso sbocca nel Solway Plain, a circa 13 km. dalla sua foce nel Solway Firth, dove confluiscono in esso il Caldew e il Petterill. La città si sviluppò sui fianchi e sulle cime di due piccole alture della penisola racchiusa fra i tre corsi d'acqua. Non essendo i fiumi navigabili, nel 1823 si ricorse all'apertura d'un canale, che doveva mettere in comunicazione la città col suo porto, ma che non diede buoni risultati. Carlisle, che è presentemente la sola grande città del Cumberland, è un importantissimo nodo ferroviario, dove è accentrato il traffico tra la Gran Bretagna e la Scozia: vi s'incrociano le linee che conducono a Glasgow, Edimburgo, Newcastle, Lancaster, Manchester, Liverpool e Belfast. È lo sbocco di un fertile distretto, e possiede varie industrie: stabilimenti per la lavorazione del cotone e della lana, fonderie di ferro, fabbriche di birra, concerie, officine ferroviarie. Aveva 45.480 ab. nel 1901; 52.225 nel 1911; 52.710 nel 1921; 56.320 secondo un calcolo del 1926.
Monumenti. - La cattedrale, già chiesa del priorato agostiniano, fondata e dotata da Enrico I (1123), quantunque assai piccola (m. 62) ha un interno di grande effetto. Della chiesa romanica non resta che una piccola parte in pietra grigia; il resto, di stile gotico primitivo geometrico e di gotico tardivo, in pietra di color rosso antico. Bellissimi sono i pilastri a fasci del coro, e i loro capitelli intagliati con figure dei mesi dell'anno. I graziosi stalli a baldacchino dai postergali dipinti con vite dei santi, sono del principio del sec. XV come le 46 misericordie. La cancellata, in gotico fiammeggiante, della cappella di S. Caterina è del 1480. L'originario soffitto arcuato del coro fu scoperto nel sec. XIX e restaurato nelle sue pitture. Notevolissima la grande finestra orientale in gotico, costruita nel 1380, ritenuta il più perfetto lavoro del genere in Inghilterra. La parte superiore della vetrata è della medesima epoca e rappresenta la Risurrezione e il Giudizio universale. Il Castello, su un'altura rocciosa, nelle linee generali è opera normanna e ha una bella porta d'entrata; e il suo torrione rettangolare, probabilmente costruito da Guglielmo II, è un bell'esempio dell'architettura militare. La città vanta altresì notevoli edifici pubblici; il palazzo municipale, quello dei tribunali, il mercato, un museo e una biblioteca.
Bibl.: R.S. Fergusson, Carlisle's Cathedral, Londra 1898; T.F. Bumpus, Cathedrals of England. Wales, Londra 1921.
Storia. - La Luguvallium dei Romani era distante un miglio dal vallo di Adriano e vi sono state trovate molte iscrizioni e monete. Fu donata nel 685 da Ecgfrith a S. Cuthbert; era allora una città prospera, ma più tardi fu distrutta dai Danesi e riappare nella storia quando Guglielmo Rufus ricostruisce il castello, che fu da allora il più forte baluardo contro gli Scozzesi. La città possiede parecchie carte, con concessioni di libertà e di privilegi, delle quali la più antica risale al 1293. Essa fu governata fin dai tempi antichi, almeno dal 1290, da un mayor e dai bailiffs. Altre carte di ordinamento furono rilasciate dalla regina Elisabetta e dal re Carlo I, e rimasero in vigore fino al 1835. Il venerabile Beda fa menzione, nella sua Vita di S. Cuthbert, d'un monastero qui esistente, ma la sede vescovile fu creata da Enrico I nel 1133, da un convento dell'ordine agostiniano. Il suo primo vescovo, Aethelwold, aveva costruito la cattedrale normanna che fu in gran parte distrutta nel 1646 durante la guerra civile. Per i conti di Carlisle, v. howard.
Bibl.: Mandell Creighton, Carlisle, Londra 1889.