DREYER, Carl Theodor (App. III, 1, p. 501)
Regista danese, morto a Copenaghen il 20 marzo 1968. Tra le figure più rappresentative della storia dell'arte del film. Il suo ultimo film è Gertrud (1964), in cui, sulla scorta di un testo teatrale di H. Söderberg, quel rapporto immagine-parola che aveva rappresentato tutto il vigore espressivo di Ordet (La parola, 1955), veniva anche più approfondito: con uno stile che, pur legato in apparenza al teatro, si sublimava in una qualità filmica coerente con tutta la poetica di D., solo armonia, equilibrio, tecnica lineare, ritmi sapientemente statici. In seguito, oltre ad alcuni progetti cinematografici rimasti allo stato d'intenzione (le riduzioni di testi teatrali come Brand di Ibsen, Il lutto si addice a Elettra di O'Neill, Esther di Racine), D. faceva in tempo a redigere, prima di morire, una sceneggiatura per un film su Gesù Cristo, Jesus, in cui tornava con serena ispirazione a quella problematica religiosa che era stata il supporto di quasi tutta la sua opera. Edita nel 1968 a Copenaghen (Jesus fra Nazareth), è stata tradotta e pubblicata anche in Italia (Gesù. Racconto di un film, Torino 1969).
Bibl.: A. Solmi, Tre maestri del cinema, Milano 1956; A. Bernardini, N. Taddei, C. T. Dreyer, in Schedario cinematografico, ivi, Centro San Fedele dello Spettacolo, 20 novembre 1962, schede n. 36, 95, 196, 209, 288-290, con bibl. completa fino al 1962; C. Perrin, C. T. Dreyer, Parigi 1969, con filmografia completa. Altre sceneggiature: Cinque film, Torino 1967.