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Jung, Carl Gustav

di Geni Valle - Enciclopedia dei ragazzi (2006)
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Jung, Carl Gustav

Geni Valle

Inconscio personale e inconscio collettivo nella psicologia analitica

Carl Gustav Jung, psichiatra svizzero attivo tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, fu il fondatore della psicologia analitica, che è una teoria del funzionamento della mente e una pratica di cura della patologia psichica diversa dalla psicoanalisi

Gli studi e gli interessi religiosi

Carl Gustav Jung nasce nel 1875 a Kesswyl, un villaggio sul lago di Costanza, in Svizzera. Il padre è un pastore protestante del quale il futuro psichiatra rifiuta la visione religiosa dogmatica per intraprendere una personale e dolorosa ricerca di Dio; durante tutta la vita, infatti, sarà assalito da tormentose crisi religiose. Intelligente e originale, socievole e riflessivo, durante la scuola secondaria si appassiona allo studio delle scienze e della filosofia. Intraprende gli studi in medicina presso l’Università di Basilea, ma continua a interessarsi di questioni religiose e mostra curiosità nei confronti dei fenomeni paranormali, dell’astrologia, del misticismo e della mitologia.

Durante il corso di laurea, la lettura del manuale di psichiatria redatto da Richard von Krafft-Ebing accende la sua passione per questa branca della medicina. Nel 1900, appena laureato, Jung inizia la sua pratica nell’ospedale psichiatrico Burghölzli, a Zurigo, sotto la guida di Eugen Bleuler. Nel 1902 trascorre un semestre a Parigi, presso l’ospedale della Salpêtrière, per studiare con lo psichiatra Pierre Janet.

L’incontro/scontro con Freud

Durante il suo soggiorno al Burghölzli, Jung legge L’interpretazione dei sogni di Freud e si appassiona alle teorie freudiane, divenendone un fervido sostenitore. Sempre più interessato alla ricerca psicologica, nel 1906 incontra Freud e inizia con lui un rapporto di intenso scambio epistolare e di amicizia. Freud accetta volentieri i contributi di Jung alla psicoanalisi e lo considera il suo erede nella guida del trattamento psicanalitico.

Dopo circa cinque anni di scambio fecondo, il pensiero di Jung comincia però a divergere da quello di Freud: nel 1912 Jung pubblica l’opera La libido: simboli e trasformazioni dove, scostandosi dalla teoria freudiana, considera in modo diverso il concetto di libido. Per Freud essa è una forma di energia vitale che rappresenta essenzialmente l’aspetto psichico della pulsione sessuale, mentre in Jung assume un significato più ampio presentandosi come energia psichica in generale, come un impulso non inibito da censure morali, che comprende sia la sessualità sia altri bisogni e desideri.

Nel 1913 l’amicizia tra i due si rompe, e Jung fonda la propria scuola di psicologia analitica. Nel 1930 è nominato presidente della società tedesca di psicoterapia, e nel 1948 viene fondato a Zurigo l’Istituto Carl Gustav Jung per l’insegnamento della psicologia analitica. Lo psichiatra muore a Küsnacht, vicino a Zurigo, nel 1961.

La psicologia analitica

Jung studia la natura della personalità e l’interazione tra coscienza e inconscio. La sua teoria della psiche differisce dalla psicoanalisi. Il regno conscio contiene un Io centrale, considerato la sorgente del senso di identità, e la persona o maschera pubblica, costituita da ruoli e comportamenti scelti per corrispondere alle richieste della società. L’inconscio è distinto in inconscio personale e inconscio collettivo.

L’inconscio personale contiene esperienze rimosse, troppo dolorose per affiorare alla coscienza, e complessi: idee, sentimenti, immagini unificate da intense emozioni intorno a un tema (per esempio, il complesso di Edipo). L’inconscio collettivo, condiviso da tutti gli uomini, contiene gli aspetti universali della personalità. Le energie dell’inconscio collettivo creano immagini, sogni e fantasie simili in tutti gli uomini.

I temi fondamentali del bene e del male, della vita e della morte, sono alcuni tra i contenuti dell’inconscio collettivo denominati archetipi, modelli di comportamento psicologico innati, legati all’istinto e manifestati nei comportamenti e nelle emozioni. Lo sviluppo dell’individuo è un processo che dura tutta la vita nel tentativo di attuare il principio di individuazione: «diventa chi sei!». L’autorealizzazione si raggiunge risolvendo l’ombra, cioè gli aspetti rimossi della esperienza personale, il lato oscuro della natura umana, in un rapporto costruttivo con l’inconscio collettivo.

Vedi anche
inconscio La sfera dell’attività psichica che non raggiunge il livello della coscienza. Già teorizzato da G.C. Carus, L. Klages, A. Schopenhauer, F. Nietzsche, l’inconscio è divenuto specifico oggetto di studio psicologico, ma con un’estensione e importanza intese diversamente dalla psicologia classica e dalla ... Sigmund Freud Fondatore della psicanalisi (Freiberg, Moravia, 1856 - Londra 1939). Le sue teorie hanno avuto un enorme impatto su tutti i settori della cultura (psicologia dell'arte, della religione ecc.) e hanno influito sulle ricerche antropologiche (B. Malinowski, A. Kardiner, M. Mead) e sugli indirizzi di medicina ... libido In psicanalisi, energia postulata da S. Freud che rappresenta l’aspetto psichico della pulsione sessuale (nettamente distinta dall’eccitamento sessuale somatico). Il concetto di libido ha subito nel pensiero di Freud un’evoluzione, mantenendo due caratteristiche fondamentali: una qualitativa per cui, ... psicanalisi Disciplina, fondata da S. Freud, che ha per oggetto lo studio e il trattamento terapeutico di disturbi di tipo psicologico nel quadro di una teoria dinamica della psiche il cui concetto centrale è quello di inconscio. 1. Principi fondamentali La teoria psicologica elaborata da S. Freud tra la fine ...
Categorie
  • BIOGRAFIE in Psicologia e psicanalisi
Tag
  • PSICOLOGIA ANALITICA
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carlo
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