Jung, Carl Gustav
Psichiatra e psicologo svizzero (Kesswil, Thurgau, 1875 - Küsnacht, Zurigo, 1961). Fondatore della psicologia analitica. Studiò medicina a Basilea e a Parigi. Dal 1900 al 1909 fu assistente e poi primario nella clinica psichiatrica Burghölzli di Zurigo; dal 1905 al 1913 docente di psichiatria in quella università. Dal 1904 al 1907 creò una tecnica per mettere in luce i complessi autonomi della psiche inconscia mediante associazioni verbali. Tra i primi seguaci di S. Freud, contribuì a fondare (1910) la Società psicoanalitica internazionale, della quale assunse la presidenza per volontà dello stesso Freud, che vide in lui il suo erede.
Pur riconoscendo l’importanza del ‘complesso sessuale’ scoperto da Freud, J. tende a elaborare una concezione molto articolata della vita psichica. Nel 1912, con la pubblicazione dell’opera Wandlungen und Symbole der Libido (trad. it. Simboli e trasformazioni della libido) consuma il distacco da Freud, giacché la libido viene interpretata da J. come energia psichica (non soltanto di tipo sessuale), suscettibile di assumere forme diverse, pulsionali e culturali, e di convertirsi dall’una all’altra tramite la funzione simbolica. Il simbolo, in J., è l’espressione di qualcosa che ci sfugge, che appartiene al nostro passato così come al nostro futuro, indicandoci la trasformazione verso la quale dobbiamo muovere, in un processo di ‘individuazione’ che costituisce il progressivo emergere della personalità di un individuo. L’impossibilità o incapacità di effettuare tali trasformazioni interrompe il processo di individuazione, creando il disagio psicologico. J. definì questi concetti in Psychologische Typen (1921; trad. it. Tipi psicologici).
La struttura della psiche è in J. assai complessa. Egli distingue, nell’inconscio, tra un livello personale e un livello collettivo. Nel primo si trovano l’Ombra (la faccia oscura dell’Io, in sostanza l’inconscio personale), l’Anima (cioè l’elemento femminile nell’uomo o quello maschile nella donna), e i Complessi (insieme di immagini correlate tra loro a forte valenza emotiva: per es., il ‘complesso materno’). Nel livello collettivo egli colloca invece gli archetipi o idee-madri della psiche arcaica, motivi che poi si ritrovano nei sogni e nelle allucinazioni degli individui. Sul piano della coscienza, invece, J. distingue tra l’Io e la Persona (l’insieme dei ‘ruoli’, una sorta di ‘maschere’, che l’individuo deve assumere per adattarsi al mondo esterno). Lo studio degli archetipi ha portato J. a studiare a fondo i miti e i simboli, stabilendo feconde collaborazioni sul terreno della storia della cultura.
Biografia
1875 Nasce a Kesswil, nel cantone di Thurgau
1900 Si laurea in medicina all’univ. di Basilea
1902 Trascorre un semestre di studi a Parigi sotto la guida di P. Janet
1905 Diventa primario dell’ospedale psichiatrico di Zurigo
1907 Conosce S. Freud a Vienna
1910 Fonda la Società psicoanalitica internazionale
1914 Si allontana dal movimento psicoanalitico e si dedica all’attività privata come psicoterapeuta
1921-26 Viaggia in Africa, Arizona, Nuovo Messico e India per studiare culture e religioni primitive
1933 Viene nominato presidente della Società internazionale di psicoterapia
1961 Muore nella sua casa di Küsnacht