LEOPOLD, Carl Gustaf af
Poeta svedese, nato a Linköping il 23 novembre 1756, morto a Stoccolma il 9 novembre 1829. Fu prediletto di Gustavo III, che lo chiamò da Upsala a Stoccolma nominandolo suo bibliotecario, poi dal 1786 suo segretario privato: protetto in seguito da Gustavo IV Adolfo, coperse alte cariche e raggiunse il titolo di segretario di stato. Come poeta fu il più puro rappresentante del gusto accademico dell'epoca.
In giovinezza, quando visse a Greifswald, s'era educato lo stile su Wieland e sugli anacreontici tedeschi; più tardi ebbe in Voltaire e in Pope i suoi modelli. Ma nella lirica - per lo più di carattere elogiativo cortigiano - (Oden, 1790) così come nella tragedia e nel dramma (Virginia, 1802), riuscì pomposo e retorico; e la sua opera letterariamente migliore diede nei poemetti satirici (Den vackra bedjerskan "La bella in preghiera", 1793; Eglé och Annette, 1800) e didattici (Årens flygt, La fuga dell'anno, 1793; Religionen, La religione, 1796, ecc.). Fu anche critico e polemista e anche per questo - oltreché per la sua influente posizione ufficiale - i romantici lo scelsero più tardi a bersaglio per i loro attacchi.
Opere: Samlade Skrifter, voll. 3 (1800-02), con l'aggiunta di altri 3 volumi con introd. di L. M. Engberg, Stoccolma 1831-33. Di una nuova edizione dell'Accademia delle Scienze, uscì un vol. di lettere a cura di K. Fredlund, Stoccolma 1915.