CARIDEMO (Χαριδημος, Charidēmus)
Condottiero mercenario greco, vissuto nel sec. IV a. C. Nativo di Oreos, nell'Eubea, di umile condizione, riuscì in pochi anni a formare una compagnia di soldati mercenarî con la quale combatté sotto Ificrate e Timoteo, dinanzi ad Anfipoli (367-362 a. C.); passò poi in Asia Minore, ove, durante la grande rivolta dei satrapi, cercò, ma invano, di farsi signore d'un territorio della Troade. Passò allora al servizio del re tracio Kotys e quando questi fu assassinato (360) prese la difesa dell'erede Cersoblepte contro i varî pretendenti. Rimasto al servizio di questi nella guerra contro gli Ateniesi, C. sposò una sorella del re ed ebbe da lui il comando supremo di tutte le sue forze militari. Alcuni anni più tardi (352), costretto Cersoblepte dalla politica di Filippo di Macedonia (v.) ad accostarsi ad Atene, C. trattò l'alleanza in modo assai vantaggioso per gli Ateniesi, sicché quando Cersoblepte, oppresso da Filippo, dové congedare C., questi trovò liete accoglienze in Atene, ove fu eletto stratego per il 351-350. Da allora rimase a servizio degli Ateniesi, e fu al primo posto in tutte le loro lotte contro la potenza macedone. Nel 335, bandito da Atene per imposizione di Alessandro, si rifugiò in Asia, presso Dario, ove trovò la morte due anni più tardi.
Bibl.: J. Kirchner, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., III, col. 2135 segg.