CARETE di Lindo
Scultore, nato a Lindo nell'isola di Rodi, allievo di Lisippo. L'opera più famosa di lui fu la statua gigantesca del Sole, nume tutelare dell'isola, eretta dai Rodiesi per celebrare la liberazione della città dall'assedio di Demetrio Poliorcete, nel 304 a. C. Il Colosso di Rodi, la quinta meraviglia del mondo, alto 70 cubiti (ca. 32 m.), o, secondo altre fonti, 60, era di bronzo, riempito di pietre nella parte inferiore al fine di dargli maggiore stabilità: 300 talenti (circa lire oro 1.800.000), ricavati dalla vendita delle macchine abbandonate dal nemico, furono spesi nel lavoro che durò dodici anni. Genuina pare la breve iscrizione giambica dell'artista, riferita da Strabone (XIV, 652) e confermata da altri: di sette volte dieci cubiti fece (questo) Carete Lindio. Non si può dire invece che fosse scolpito sulla base del colosso l'epigramma conservato nell'Antologia Palatina (VI, 171). La statua crollò per terremoto nel 224, spezzandosi alle ginocchia. Plinio (Nat. Hist., XXXIV, 41) parla dei frammenti e sembra che li abbia veduti; ricorda anche una testa, lavoro di C., dedicata sul Campidoglio dal console P. Lentulo. Null'altro sappiamo su questo artista.
Bibl.: Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, VI, Lipsia 1912, p. 389 seg.