CARDONA, Pietro, conte di Golisano
Nacque da Artale. Ancora giovanissimo, fu imprigionato per aver ferito il cognato Enrico Ventimiglia, marchese di Geraci; liberato, passò nel regno di Napoli, dove militò al seguito di Consalvo di Cordova e si distinse tanto che Ferdinando il Cattolico lo autorizzò a ritornare in Sicilia e gli conferì prima la carica di stratigò di Messina e poi quelle di grande ammiraglio e gran connestabile del regno. Nell'isola, si dimostrò in principio favorevole al viceré Ugo di Moncada, e lo aiutò a reprimere la sommossa palermitana del 1511; in un secondo tempo, gli si pose contro, sicché il Moncada con un pretesto lo allontanò. Dopo la morte del Cattolico, il C. tornò in patria e, eletto dai Catanesi a proprio rappresentantc nel parlamento del 1516, ebbe una parte rilevante nella lotta contro il viceré, tanto che Carlo V lo chiamò presso di sé alla corte, trattenendolo per due anni. Durante quel periodo, si diffuse in Sicilia la voce che il C. avesse pagato con la vita la colpa della sua avversione al Moncada, e la diceria alimentò i nuovi tumulti scoppiati sotto il viceré Ettore Pignatelli di Monteleone. Tornata poi la calma e conosciutasi la verità, su richiesta dei Siciliani, Carlo V acconsentì a far partire il C., ma volle che assumesse un comando nella guerra contro Francesco I. Il bollente barone accettò, c, dopo essersi brillantemente condotto, rimase ucciso nella battaglia della Bicocca (29 aprile 1522).
Bibl.: I. La Lumia, Storie siciliane, Palermo 1883.