cardioversione
Tecnica terapeutica che si avvale di farmaci antiaritmici o di corrente elettrica per ripristinare il normale ritmo cardiaco in caso di aritmie che deteriorino o compromettano irrimediabilmente la stabilità emodinamica. In caso di aritmie atriali, come la fibrillazione o il flutter, la c. è solitamente eseguita in elezione, non essendo il paziente in pericolo di vita. È comunemente preceduta e seguita da alcune settimane di terapia anticoagulante, al fine di evitare embolia di trombi atriali messi in circolo al momento del ripristino del normale ritmo sinusale. Questo comporta infatti la ripresa della contrazione dell’atrio, sulle cui pareti potrebbero essersi depositati coaguli sanguigni durante l’immobilizzazione in corso di aritmia. La c. per le aritmie ventricolari (come la tachicardia ventricolare) è invece solitamente una procedura d’emergenza, essendo generalmente tali aritmie non tollerate emodinamicamente e suscettibili di degenerazione in fibrillazione ventricolare, una aritmia non compatibile con la vita. La c. elettrica viene eseguita mediante l’erogazione di uno shock elettrico attraverso apposite piastre applicate sul torace del paziente e collegate ad un defibrillatore. Quando eseguita in elezione, e cioé in soggetti non in imminente pericolo di vita, la c. richiede la sedazione profonda del paziente atta a evitare la sensazione dolorosa indotta dallo shock elettrico.