cardioplegia
(➔ paralisi cardiaca). Cessazione transitoria dell’attività contrattile del cuore impiegata nel corso di interventi di cardiochirurgia. La c. viene ottenuta mediante infusione nel circolo coronarico di soluzioni ipotermiche a base di cloruro di potassio, spesso addizionate con sangue. Consente di eseguire interventi cardiochirurgici a cuore fermo, proteggendo contemporaneamente il muscolo cardiaco dai danni ischemici dovuti all’interruzione del flusso ematico nelle arterie coronarie.