CARCASSONA (fr. Carcassonne; A. T., 35-36)
Città della Francia meridionale, capoluogo del dipartimento dell'Aude, sede di vescovato, posta a m. 111 sul mare, fra Narbona e Tolosa (90 km. a SE. di questa città), sulle due rive dell'Aude, dove questo fiume muta la direzione ssd-nord in quella ovest-est e si congiunge al Canal du Midi. Carcassona è tipico esempio di sdoppiamento di centro in quanto consiste di due parti ben distinte: sulla sinistra dell'Aude, in una fertile pianura, la città moderna (Ville Basse), sulla destra in cima a un colle il nucleo originario (Cité), una delle meraviglie monumentali della Francia. L'origine di questa risale all'epoca romana (Carcaso di Cesare; De Bello Gallico, III, XX); essa fu per secoli vigile scolta della Porta Aquitana (l'importante passaggio fra le pendici meridionali del Massiccio Centrale e le ultime propaggini settentrionali dei Pirenei, dalla Bassa Linguadoca al bacino delle Garonne): è una piazzaforte medievale ancora ben conservata, con vie strette e tortuose (v. sotto).
La città bassa ha avuto invece origine verso la metà del sec. XIII. Questa parte (che nel 1347 fu pure circondata da mura) ha vie regolari che si tagliano ad angolo retto.
Nel 1304 si avevano a Carcassona 1273 persone capaci di pagare le imposte, 843 indigenti e poi un certo numero di professionisti che pagavano il loro tributo in natura. Nel 1875 gli abitanti erano 23.600, nel 1926, 33.974, di cui circa un migliaio nella cittadella (in prevalenza artigiani), il resto nella città bassa.
La città moderna è notevole mercato agricolo e discreto centro d'industria tessile.
Monumenti. - La Cité che si erge sul colle è il più bell'insieme d'architettura militare francese, con due cinte, difese da 52 torri e due porte: la Narbonnense (sec. XIII) con barbacane e due enormi torri a speroni, e quella dell'Aude, anch'essa con numerose opere di difesa. Il muro interno ha un perimetro di 1110 metri, il muro esterno di 1500 m.; fra i due muri è interposta una zona protetta (detta lices altes e lices basses), larga da 7 a 8 metri, la quale viene a costituire di per sé stessa una cittadella con tutti gli accessorî: forni, depositi di viveri, ecc.
Il lato occidentale rivolto verso il fiume è rinforzato da un castello, vera fortezza, a pianta quadrata, con nove torri (secoli XI-XVII). Notevoli, nella parte meridionale, un teatro all'aperto, capace di 5000 persone, e la chiesa di S. Nazario, antica cattedrale, a una navata in stile romanico (iniziata nel 1095) e coro gotico (fine sec. XIII, inizio XIV), con vetrate dipinte (secoli XIV-XVI), il sepolcro di Radulfo (sec. XIII), e un bel bassorilievo di Pietro da Rochefort (1300-1322).
Nella città bassa sono la chiesa di S. Vincenzo (sec. XIV) con portale monumentale e la cattedrale (sec. XIII), anch'essa a una navata. Il museo ha numerosi dipinti di scuola francese e qualche quadro di scuola fiamminga.
Storia. - Si può dare per certo che la presenza dell'uomo nelle vicinanze immediate della città risale ai tempi più remoti. Fino dal sec. I dell'era cristiana, essa è una colonia latina, che figura fra le principali stazioni della strada romana da Narbonne a Bordeaux. I Visigoti l'occuparono fino al principio del sec. VIII, poi se ne impadronirono gli Arabi dal 725 al 760 (circa), quando cadde nelle mani di Pipino. Da tale epoca Carcassona diventò capoluogo d'una contea. Una prima dinastia comitale durò circa fino al sec. X. La casa di Comninges le successe verso il 940, e poi la famiglia dei visconti Trencavels, durata sino alla metà del sec. XIII. Le istituzioni municipali vigevano nella città fin dalla metà del sec. IX: il tribunale dei boni homines vi rendeva giustizia, presieduto ora dal conte ora dal visconte. Nel 1184 fu elargita ai borghesi la prima carta di libertà.
Nel 1209, Carcassona venne conquistata dai crociati e fu la capitale degli stati di Simone di Monfort. Consoli e abitanti prestarono giuramento di fedeltà al re di Francia nel 1226, ma non rassegnandosi alla perdita della propria indipendenza, chiamarono nel 1240, Raimondo Trencavel II, che penetrò nel borgo. Ma l'esercito reale riprese la città nello stesso anno e da allora Carcassona finì di essere una entità politica distinta (ottobre 1240).
Dopo Luigi IX, la città divenne importante luogo di frontiera della Linguadoca verso il Roussillon e fu piazzaforte amministrata da un prevosto sotto l'autorità del Siniscalco. La guarnigione era fornita da signori dei dintorni, obbligati a risiedere in città (gli estagiers) e da guardie chiamate "morte-payes".
Nel sec. XVI, la città (Cité si chiamò fin dal sec. XII la cittadella murata, in opposizione alla parte bassa dei borghesi, il bourg) resiste a tutti i tentativi di conquista dei protestanti. Nel sec. XVII la sede del presidio, e nel sec. XVIII il vescovo, si trasferiscono nella città bassa, la quale era sorta sull'altra riva dell'Aude, nella pianura, dove s'erano rifugiati gli abitanti della cité dopo che essa era stata presa nel 1240 dai soldati del re di Francia. E qui si sviluppò l'industria delle drapperie, che nel Medioevo rivaleggiò con quella di Narbona.
Bibl.: Viollet-le-Duc, La cité de Carcassonne, 1878; G. Poux, La cité de Carcassonne, 1922.
V. tavv. CCXLI e CCXLII.