CARCANO (Carvano, Caveani, Garkin)
Fratelli originari di Lugano, documentati come stuccatori fra il 1684 e il 1693 nel Canton Ticino e in Germania.
Nicolao nel 1684 decorava di stucchi, assieme a Giovanni Giacomo Neuroni, le pareti del presbiterio della chiesa di S. Rocco a Lugano (Brentani). Dal 1687 è documentato in Germania, con Francesco Rezio (Rizo?) da Milano, nel santuario di Bornhofen sul Reno (contratto, in data 21 marzo 1687, per 160 talleri più pagamento in natura); nel 1688 nei castelli principeschi di Ehrenbreitstein (sala grande e camera adiacente, anticamera dei principi, camera nuova sopra la cappella) e di Kärlich presso Coblenza; nel 1690-91, con il fratello più giovane, nel castello di Eisenberg in Turingia; e nel 1691, con Gerolamo Rossi di Lugano, a Coburgo. Qui gli artisti citati dapprima eseguirono stucchi solo sui soffitti, ma in seguito dappertutto, su disegni propri (Brunner, p. 18). La notizia che Nicolao, sotto la direzione di Giacomo Perinetti, abbia lavorato fra il 1688 e il 1697 anche per il castello di Salzdahlum presso Brunswick è attestata non soltanto da fonti locali (Alvensleben), ma anche da una lettera del pittore ticinese Francesco Antonio Giorgioli del 18 nov. 1691 (Martinola, p. 62). Del gruppo del Perinetti faceva parte anche uno stuccatore Rizo (Francesco Rezio?).
GiovanniBattista si recò, l'11 luglio 1691, da Eisenberg a Weimar: non sappiamo ciò che egli fece in questa città. Compare (con il nome di Caveani) il 3 ag. 1692 a Coburgo - dove il fratello aveva già lavorato nell'ottobre precedente - in un contratto secondo il quale doveva decorare di stucchi, per un compenso di 1400 talleri, le "camere d'argento" nel castello di Ehrenburg (costruito sotto la direzione dell'architetto Christian Richter di Weimar). Dei sette ambienti previsti sei erano già terminati il 25 febbr. 1693. Il Giorgioli, nella citata lettera, parla di Giovanni Battista in modo non proprio lusinghiero ("ignorantissimo nel arte").
La possibilità di lavoro dei due fratelli derivava dall'esigenza di principi e ordini religiosi tedeschi di sistemare le loro dimore dopo la guerra dei Trent'anni e dalla mancanza di artisti locali. È ancora da provare se, in questi lavori Nicolao sia intervenuto sempre in posizione di dipendenza (come a Salzdahlum), o come coimprenditore (Lugano, Bornhofen, Coburgo), o come collaboratore indipendente.
Fonti e Bibl.: G. Martinola, Lettere dai paesi transalpini degli artisti di Meride..., Bellinzona 1963, pp. 62-66; K. Lohmeyer, Barocke Kunst und Künstler in Ehrenbreitstein, Düsseldorf 1919, p. 7; O. Lorenz, Amtlicher Führer durch das Schloss Ehrenburg, Coburg 1929, p. 64; H. Werner, Der Thüringer Schlosskirchenbau, in Thüringer Fähnlein, III (1934), pp. 518, 649, 653; U. v. Alvensleben, Die braunschweig. Schlösser der Barockzeit und ihr Meister Hermann Korb, Berlin 1937, p. 110; L. Brentani, Antichi maestrid'arte e di scuola delle terre ticinesi, II, Como 1938, pp. 113 s. doc. 268; Die Kunstdenkmälerdes Landkreises Koblenz, Düsseldorf 1944, p. 156; L. Simona, L'arte dello stucco nel Cantone Ticino, II, Bellinzona 1949, p. 30; K. Eitelbach, J. Chr. Sebastiani, tesi di laurea, Mainz 1950, pp. 130 ss.; Die Kunstdenkmäler der Stadt Koblenz. Dieprofanen Denkmäler und die Vororte, Berlin-München 1954, pp. 32, 408, H. Brunner, Coburg,Schloss Ehrenburg, München 1958, p. 19; Id., Die Bautätigkeit an Schloss Ehrenburg unter Herzog Albrecht, in Jahrbuch der Coburger Landesstiftung, 1958, pp. 177 s.; Arte e artisti dei Laghilombardi, II, Como 1964, pp. 97 s., 110, 132 s., 135, 151; H. Baier-Schröcke, Der Stuckdekor inThüringen vom 16. bis zum 18. Jahrhundert, Berlin 1968, pp. 120, 130.