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Carboneria

di Stefano De Luca - Enciclopedia dei ragazzi (2005)
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Carboneria

Stefano De Luca

Società segreta di ispirazione liberale e democratica

Dopo la Restaurazione (1815) molti sovrani revocarono le costituzioni concesse durante il periodo rivoluzionario e soppressero le libertà di stampa e di associazione. In questo clima fiorirono in tutta Europa le società segrete, il cui scopo era cambiare o abbattere ‒ tramite congiure ‒ i governi esistenti, al fine di realizzare gli ideali di libertà e di indipendenza nazionale. Tra di esse, una delle più importanti fu la Carboneria

Diffusione e azione della Carboneria

La Carboneria nacque nell'Italia meridionale durante il regno di Gioacchino Murat (1808-15) e in seguito si diffuse nella Romagna; di qui entrò in contatto con le sette democratiche dell'Italia del Nord, per poi diffondersi in Francia e in Spagna. All'azione della Carboneria si devono anzitutto i moti napoletani del 1820: sotto la guida di due ufficiali, Morelli e Silvati, i rivoluzionari riuscirono a ottenere la formazione di un governo costituzionale. Ma fu un successo di breve durata: le divisioni interne e soprattutto l'intervento militare dell'Austria posero fine all'esperienza costituzionale. Nel frattempo la congiura organizzata in Lombardia era stata stroncata sul nascere grazie alla scoperta dell'organizzazione carbonara e all'arresto dei suoi capi, Silvio Pellico e Pietro Maroncelli, che avrebbero scontato una lunga e penosa detenzione nelle carceri austriache dello Spielberg.

La Carboneria giocò ancora un ruolo decisivo nei moti di Modena e Reggio del 1830, guidati da Ciro Menotti, nei quali si affacciò per la prima volta l'idea dell'unificazione nazionale. I rivoluzionari, traditi dal duca Francesco IV che li aveva precedentemente appoggiati, furono arrestati e giustiziati. L'ultima prova di forza della Carboneria ‒ prima del suo irreversibile declino ‒ fu la rivolta operaia di Lione del 1834, anch'essa soffocata nel sangue.

Ideali e organizzazione

La Carboneria era originariamente ispirata a ideali liberali, in nome dei quali si batteva perché i governi assoluti (nei quali il potere del sovrano era privo di limiti; assolutismo) si trasformassero in governi costituzionali. Intorno agli anni Trenta, con lo spostamento al Nord e l'influenza delle idee politiche del rivoluzionario pisano Filippo Buonarroti, si fecero strada anche ideali repubblicani e democratici (abbattimento delle monarchie e riconoscimento della sovranità popolare), nonché alcune esigenze di tipo socialista (socialismo), come la distribuzione della terra ai contadini.

Quanto agli aspetti organizzativi, la Carboneria aveva una struttura 'piramidale': al vertice stava un ristretto numero di capi, la cui identità era segreta, mentre i membri dei livelli inferiori non conoscevano né gli altri affiliati né i programmi dei livelli superiori. In tal modo si pensava di garantire la sicurezza dell'organizzazione, perché in caso di arresto la maggior parte dei carbonari aveva poco da rivelare alla polizia. Gli affiliati più numerosi e intraprendenti erano gli ufficiali e i sottufficiali formatisi durante il periodo napoleonico; a essi si aggiungevano molti intellettuali e studenti, qualche membro dell'aristocrazia illuminata e della borghesia, pochissimi artigiani e popolani. I carbonari si chiamavano tra loro 'cugini': i loro rituali erano di origine massonica, mentre la simbologia si ispirava al lavoro dei carbonai.

Perché i moti carbonari fallirono?

I moti carbonari fallirono per una serie di ragioni. Anzitutto, l'ossessione per la segretezza non solo non riuscì a garantire la sicurezza delle organizzazioni (perché l'arresto dei capi le rendeva incapaci di agire), ma rese assai difficili i contatti al loro interno e all'esterno, impedendo il coordinamento delle forze rivoluzionarie. In secondo luogo, spesso i carbonari si illusero di poter coinvolgere nei tentativi di riforma i sovrani stessi, andando incontro a clamorosi fallimenti (come dimostra il caso di Modena).

Ma la ragione forse più importante sta nella ristretta base sociale della Carboneria e nella mentalità aristocratica dei suoi capi. Come dirà Mazzini, i moti carbonari fallirono perché non oltrepassarono mai "il cerchio di una casa, militare o borghese"; il popolo, "sola vera forza rivoluzionaria, non scese mai sull'arena" e ciò accadde perché non fu mai coinvolto nelle insurrezioni.

Vedi anche
Piero Maroncèlli Maroncèlli, Piero. - Patriota (Forlì 1795 - New York 1846); studiò musica a Napoli e frequentò l'univ. a Bologna. Fu arrestato una prima volta a Forlì nel 1817 per alcune audaci terzine. Trasferitosi a Milano (1819), strinse amicizia con S. Pellico, che fece iscrivere alla carboneria, alla quale Maroncelli, ... Silvio Pèllico Pèllico, Silvio. - Patriota e scrittore (Saluzzo 1789 - Torino 1854). Ebbe grande successo con la tragedia Francesca da Rimini (1815); si schierò poi con i romantici, e collaborò al Conciliatore. Aggregato alla Carboneria, fu recluso nel carcere dello Spielberg. Da quest'esperienza nacquero Le mie prigioni ... Giuseppe Mazzini Uomo politico (Genova 22 giugno 1805 - Pisa 10 marzo 1872). Militante della Carboneria (1827-30), fu esule in Francia e in Svizzera. Allontanatosi dall’ideologia carbonara, maturò il progetto della Giovane Italia, secondo un principio repubblicano di nazione unita, composta di cittadini liberi ed eguali ... Giuseppe Silvati Patriota (Napoli 1791 - ivi 1822). Sottotenente di cavalleria nell'esercito borbonico, ex ufficiale murattiano affiliato alla carboneria, insieme al commilitone M. Morelli organizzò il pronunciamento del suo reggimento di stanza a Nola (1-2 luglio 1820), che diede inizio ai moti napoletani del 1820-21. ...
Categorie
  • STORIA MODERNA in Storia
Tag
  • ITALIA MERIDIONALE
  • FILIPPO BUONARROTI
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  • LIBERTÀ DI STAMPA
  • GIOACCHINO MURAT
Altri risultati per Carboneria
  • Carboneria
    Dizionario di Storia (2010)
    Società segreta della prima metà del sec. 19°. Sorse prima nell’Italia meridionale durante il regno di Gioacchino Murat (non prima del 1807 e non più tardi del 1812), probabilmente come scisma interno alla massoneria, divenuta ormai di stretta osservanza napoleonica; almeno fino al 1815 rimase ristretta ...
  • Carboneria
    Enciclopedia on line
    Società segreta della prima metà del 19° secolo. Sorse in Italia meridionale durante il regno di Gioacchino Murat (tra il 1807 e il 1812), probabilmente come scisma interno alla massoneria, divenuta ormai di stretta osservanza napoleonica. Dopo il 1815 si diffuse anche in Sicilia e nello Stato Pontificio ...
  • CARBONERIA
    Enciclopedia Italiana (1930)
    Sodalizio segreto di carattere popolare, fiorito in special modo quasi ad un tempo in tutta l'Europa latina, che dai moti del'14 a quelli del'48, additò come scopo supremo la libertà e l'indipendenza ai popoli soggetti, pur lasciando impregiudicata la classica questione della forma più conveniente di ...
Vocabolario
carbonerìa
carboneria carbonerìa s. f. [der. di carbonaro]. – Società segreta sorta nell’Italia merid. nella prima metà del sec. 19°, prob. come scisma interno alla massoneria, e diffusasi poi negli altri stati italiani, col programma di opporsi ai...
carbonèra
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