carbon tax
Tassa sui prodotti energetici che emettono biossido di carbonio (CO2) nell’atmosfera. È un esempio di tributo ambientale (ecotassa), calcolato in base alla quantità di inquinante generato dalla combustione.
La ratio della norma è quella di far ‘riparare’ il danno all’ambiente direttamente da parte di chi immette nell’atmosfera biossido di carbonio. Dato che l’inquinamento rappresenta un costo sociale che non è compreso nel costo privato del produttore (esternalità negativa, ➔ esternalità), la tassa ha lo scopo di far rientrare nel costo privato anche il costo sociale di produzione-imposta pigouviana, dal nome di A.C. Pigou (➔), che per primo propose una tassa sui beni costituenti una fonte di esternalità negative.
Il carico tributario è tanto maggiore quanto più elevato è l’inquinamento prodotto. L’intenzione del meccanismo è quella di scoraggiare chi produce energia dall’utilizzo di combustibili inquinanti, quindi di spingere le imprese a sviluppare strategie di carbon management che affianchino interventi operativi e gestionali allo sviluppo di linee di ricerca nell’innovazione tecnologica. Si punta, dunque, da un lato, a evitare i cambiamenti climatici, dall’altro, ad aggredire il deficit di bilancio, aggravato dai costi sociali derivanti dall’inquinamento. L’introduzione della c. t. viene spesso correlata con il finanziamento di una riduzione dei contributi sociali, in modo da ottenere il cosiddetto doppio dividendo: oltre all’internalizzazione delle esternalità, la tassa promuove una riduzione del costo del lavoro, con conseguente aumento dell’occupazione.