CARATACO
. Re britanno. La forma del suo nome è Caratacus: in Dione Cassio (LX, 20, 1) si legge Καταράτακος per uno sbaglio del copista (cfr. Tacito, Ann., XII, 36, Cataratacus, ma sempre altrove Caratacus). Figlio del re dei Trinovanti Cunobelino, ricevette, insieme a suo fratello Togodumno, la sovranità sul suo popolo, i Boduni, al sud del Tamigi. Quando A. Plauzio venne in Britannia nel 43 d. C., dovette prima combattere contro Carataco, che fu da lui sconfitto. Dopo 8 anni vediamo Carataco, nella sua qualità di re dei Siluri, opporsi all'invasione romana. La guerra si svolse nel paese degli Ordovici, e finì con la disfatta di Carataco: il legato P. Ostorio Scapula riportò una sanguinosa vittoria (Tac., Ann., XII, 33-35). La moglie e la figlia di C. furono fatte prigioniere, i suoi fratelli si arresero. Carataco si rifugiò presso Cartimandua, regina dei Briganti; ma questa, per paura dei Romani, lo consegnò. Egli fu condotto a Roma, insieme con la sua famiglia, per figurare nel trionfo. Claudio li graziò (nel 51 d. C.).
Bibl.: E. Stein, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., III, col. 1569; B. C. A. Windle, The Romans in Britain, 2ª ed., Londra 1923, pp. 23-25.