Ammiraglio (Napoli 1752 - ivi 1799), le sue ardite crociere contro i barbareschi (1781 segg.) gli acquistarono gran fama. Combatté successivamente contro i Francesi a Tolone (1793) e a Capo di Noli (1795). Quando la famiglia reale si rifugiò a Palermo (23 dic. 1798), la seguì: ma dopo la distruzione di quasi tutta la flotta napoletana ordinata dal Nelson, tornò a Napoli (febbr. 1799), e finì con l'aderire alla repubblica e con l'assumere il comando della flotta. Combatté così il 17 maggio a Procida e il 13 giugno al ponte della Maddalena. Caduta la repubblica, tentò di fuggire, ma fu arrestato e tratto davanti a una corte marziale radunatasi per ordine del Nelson, che il 29 giugno lo condannò a morte, con violazione dei patti della capitolazione; fu impiccato nel pomeriggio dello stesso giorno sulla fregata Minerva. Il suo corpo, gettato a mare, fu raccolto e sepolto in S. Maria della Catena.