cappello
. Il termine compare sempre in rima. Col valore etimologico di " copricapo ", in Pd XIX 34 designa il cappuccio di pelle con cui si copriva la testa del falcone per portarlo sul luogo della caccia.
In If XXXII 126 l'un capo a l'altro era cappello, l'espressione indica l'atteggiamento di Ugolino rispetto all'arcivescovo Ruggieri: " l'una [ombra] teneva 'l capo sopra quello de l'altra in forma di cappello, e quel di sopra si mangiava quel di sotto come si mangia il pan per fame " (Vellutello).
Per traslato, dal copricapo proprio dei cardinali alla " dignità cardinalizia " (per Benvenuto " cardinalatum "), c. è usato in Pd XXI 125 fui chiesto e tratto a quel cappello, / che pur di male in peggio si travasa. Si tratta di un anacronismo, come fa notare C. Merkel (Come vestivano gli uomini del Decamerone. Saggio di storia del costume, recensione in " Bull. " VI [1898] 47-48), perché il c. rosso cui qui si allude fu dato ai cardinali da papa Innocenzo IV verso il 1252, quasi duecento anni dopo che s. Pier Damiani era stato insignito di tale dignità.
Il termine c. per " ghirlanda " era gallicismo non raro (Parodi, Lingua 273), come si riscontra da Boccaccio (Dec. I I 9): " non sappiendo li franceschi che si volesse dire Cepparello, credendo che ‛ cappello ', cioè ‛ ghirlanda ', secondo il loro volgare a dir venisse, per ciò che piccolo era come dicemmo, non Ciappello, ma Ciappelletto il chiamavano "; il Barbi (Problemi I 253) cita un passo di Benvenuto nella lettura conservataci da Stefano Talice, dove si parla di una " pulchra domina candida, quae habeat capellum perlarum in fronte ". Indica infatti la ghirlanda d'alloro di cui si cingono i poeti (cfr. Pd I 25-27; per l'interpretazione di c. come " ghirlanda ", v. il verbo ‛ incappellarsi ', in Pd XXXII 72), cioè la " laurea ", come spiega il Buti, in Pd XXV 9 ritornerò poeta, e in sul fonte / del mio battesmo prenderò 'l cappello. Non è accettabile l'interpretazione di F. Novati (Indagini e postille dantesche, s. I, recensione di V. Cian, in " Bull. " VIII [1901] 169; citato da T. Casini, in " Bull. " IX [1901-1902] 76), che sostiene l'idea che D. aspirasse a conseguire il ‛ berretto ' o insegna dottorale in " arti ".
Cfr. anche Rime LXXII 10 guardai e vidi Amore, che venia / vestito di novo d'un drappo nero, / e nel suo capo portava un cappello. Il Contini spiega: " sarà nel senso di ghirlanda ", ma Barbi-Maggini si riferiscono alla consuetudine di ricoprire il capo con un cappuccio in segno di lutto: come prova è citata una proibizione, dagli Statuti di Padova nel 1287: " Aliquis... non debeat se induere de nigro nec portare capellum morte ".