CAPPELLETTI
. Presunta famiglia medievale di Verona, alla quale avrebbe appartenuto Giulietta Capuleti, l'eroina della tragedia dello Shakespeare, Romeo and Juliet, della quale, a Verona, oltre la tomba, si mostra anche la casa, appunto del sec. XIII, in via Cappello. Secondo il primo narratore della leggenda, Luigi da Porto, il fatto sarebbe avvenuto sotto Bartolomeo della Scala (1301-4). In realtà, questa famiglia, pretesa rivale di quella storica dei Montecchi, o Monticoli, non è mai esistita a Verona. I Montecchi ebbero per rivali i conti di S. Bonifacio, ed erano stati dispersi, come famiglia e partito, già da Ezzelino. Solo nel sec. XVI è ricordata una famiglia Cappello senza importanza. Il novelliere immaginò la rivalità di queste due famiglie, fondandosi su un'interpretazione corrente del verso dantesco (Purg., VI, 106) Vieni a veder Montecchi e Cappelletti: per analogia con le due famiglie rivali di Orvieto (Monaldi e Filippeschi), nominate nel verso seguente, fu creduta anche la prima una coppia di famiglie nemiche; e, per il ricordo dei Montecchi, esse vennero attribuite a Verona. Invece, già Pietro, figlio di Dante e ben esperto delle cose di Verona, dove finì con lo stabilirsi, avea detto che i Cappelletti erano un partito di Cremona. Con il nome infatti di Cappelletti (da cappello), si designò a Cremona nel 1249 un gruppo di famiglie guelfe, che furono espulse dalla città da Umberto Pelavicino: e ancora negli statuti del 1313, la pars ecclesiae di Cremona è chiamata pars Capellatorum o dei Cappelletti, mentre i loro avversarî ghibellini, fin dal sec. XIII, eran detti Barbarasi o Troncaciuffi. I Cappelletti e i Montecchi furono ricordati da Dante, come esempio delle lotte cittadine nella Lombardia e nella Marca.
Bibl.: G. Brognoligo, Montecchi e Cappelletti nella Divina Commedia, in Propugnatore, VI (1893), p. 262; Astegiano, Codex Dipl. Cremonae, II, Torino 1895-98.