In topografia, punto stabile di riferimento, situato dove sia facile riconoscerlo, recante l’esatta posizione planimetrica o altimetrica. Si distinguono: c. orizzontali (o planimetrici), come, per es., i vertici delle triangolazioni geodetiche fondamentali alle quali ci si appoggia nell’effettuare operazioni minori; sono individuati da un cerchietto di 2-3 cm di diametro (oppure da un disco di zinco o da un chiodo impiombato) marcato su un paracarro, su un parapetto di ponte, sulla soglia di un edificio pubblico ecc., sul quale può venire poggiata direttamente la stadia; c. verticali (o altimetrici), indicanti la quota sul livello medio del mare, anch’essa determinata con livellazione geometrica di precisione; sono costituiti da una piastrina rettangolare di ghisa, fissata sullo stipite della porta di un edificio, recante un dischetto d’ottone il cui centro corrisponde alla quota.
In Italia la rete di livellazione di alta precisione è stata realizzata dall’Istituto Geografico Militare negli anni fra il 1950 e il 1971, ed era costituita, al momento delle sua istituzione, da circa 13000 c. materializzati lungo altrettanti km della viabilità presente sul territorio nazionale.
C. scelti con criteri analoghi a quelli sopra esposti, situati a circa 1 km l’uno dall’altro, vengono stabiliti anche nelle comuni livellazioni in relazione a progetti di lavori pubblici per controllare il lavoro eseguito, rilevare eventuali errori ecc.