PASSARO, Capo (A. T., 27-28-29)
Nome dato (solo localmente sino . al sec. XVII) a una prominenza nell'estrema parte della Sicilia che è rivolta a SE. Ridotta a un'isola, lunga poco più di 1 km. e larga la metà, fu già una punta del Promontorio di Pachino, noto agli antichi con questo nome (Pachynum Promontorium) e più o meno imperfettamente ricordato dai poeti classici. Quantunque le onde abbiano demolito più volte, anche modernamente, l'istmo sabbioso, pure la prominenza, cioè l'attuale isoletta, ha conservato il nome di capo e viene considerata come uno dei tre angoli della Sicilia: erroneamente, giacché l'isoletta giace a E. del rilievo che costituisce il vero promontorio. Il quale, piegando verso S. con altra e più salda sporgenza, forma il Porto Palo; e a SO. di questo è l'Isola delle Correnti, vero scoglio quasi legato alla Sicilia, della quale meno impropriamente potrebbe rappresentare l'estremo sudorientale. Il promontorio è tutta una grande formazione di basalti tra i più antichi della Sicilia; e su parte di essi si trova un largo banco di calcare ippuritico, che si estende anche su tutta l'isola di Capo Passaro. Tra l'abitato di Pachino e il promontorio, si stende il Pantano Morghella, con le Saline. Strettamente legato al promontorio appare dalle notizie antiche il "Porto di Pachino" (forse il ricordato Porto Palo), il quale non dovrebbe confondersi con l'altro ugualmente noto agli antichi, il "Porto d'Ulisse", collocato a N. dell'Isola di Capo Passaro, forse quindi la Marza (Marzamemi). Alla maggiore notorietà di tale isola contribuì, sin dal secolo XVII, la fortezza munita di artiglierie, che vi fu allora costruita a difesa dalle incursioni barbaresche:
La battaglia navale di Capo Passaro. - Presso Capo Passaro si combatté l'11 agosto 1718 una battaglia navale tra la flotta inglese comandata da G. Byng (v.; 21 unità di linea e navi minori) e quella spagnola comandata dall'ammiraglio A. Castañeta (32 tra vascelli e fregate). Le navi spagnole si divisero in due gruppi, il più esiguo dei quali tentò di accostare alla riva e fu inseguito da cinque vascelli inglesi. Mentre il Byng assaliva il grosso delle navi avversarie e ne costringeva una parte alla resa, il gruppo minore veniva affondato o catturato dagl'inseguitori, che completavano in tal modo la vittoria. Undici unità spagnole furono catturate, sei bruciate, quindici ripararono a Malta.