Capitan Fracassa
Un attore girovago
Capitan Fracassa, soldato di ventura, fanfarone e millantatore, è inizialmente un personaggio della commedia dell'arte. Nell'Ottocento lo scrittore francese Théophile Gautier scrive un romanzo dal titolo omonimo sulle peripezie di un nobile squattrinato che si aggrega a una compagnia di comici, accettando di interpretare il ruolo di Capitan Fracassa
La figura di Capitan Fracassa appartiene alle maschere della commedia dell'arte: si tratta di personaggi con particolari caratterizzazioni sceniche, che rappresentavano, attraverso la chiave dell'ironia e della satira, i più comuni vizi e difetti degli uomini, mettendoli in ridicolo e divertendo un pubblico sia popolare sia nobile.
Capitan Fracassa, per esempio, è la rappresentazione di un soldato di ventura, un tipo di personaggio molto comune nel 16° e 17° secolo e assai adatto a rendere vivaci le rappresentazioni, poiché si presentava come uno sbruffone pieno di boria, che voleva far fortuna a tutti i costi, ma finiva deriso e, purtroppo per lui, concludeva ogni sua avventura a suon di bastonate. Un po' come avviene nei teatrini ambulanti di marionette, nei quali personaggi come Pulcinella, Arlecchino, Colombina o il Diavolo concludono di regola i loro dialoghi dandosele di santa ragione.
Lo scrittore francese Théophile Gautier, dopo essersi misurato con altri generi letterari (in particolare liriche e poemi narrativi e fantastici), con il giornalismo e con la critica letteraria e artistica, nel 1863 scrisse un romanzo che aveva come protagonista appunto Capitan Fracassa.
La storia, ambientata nella Francia del Seicento sotto il regno di Luigi XIII, narra le vicende di un barone sognatore e pieno di voglia di vivere, ultimo erede del casato dei Sigognac. Questi, dopo avere trascorso molto tempo in solitudine nel suo castello ormai quasi in rovina, con la sola compagnia del gatto Belzebù, del cane Miraut, del ronzino Baiardo "tutt'ossi e pelle" e del vecchio e devoto servitore Pietro, non si lascia sfuggire l'occasione di intraprendere una vita completamente diversa e si aggrega a una compagnia di attori girovaghi con la speranza di immergersi finalmente in un'atmosfera avventurosa e colorita. Diventato attore con il nome della maschera, il barone, dopo molte peripezie, riesce infine a sposare la giovane attrice Isabella di cui è innamorato e a rimettere in sesto il patrimonio di famiglia.
Gautier presenta il protagonista ripetutamente immerso in atmosfere sentimentali e di gusto romantico, come quando sogna a occhi aperti vagheggiando "la gioia di essere amato da una creatura come Isabella e la possibilità di poterla recare un giorno, sposa felice, nel castello riattato e abbellito dopo che la fortuna avesse di nuovo arriso ai Sigognac"; oppure lo rappresenta in situazioni commoventi, come quando "con gli occhi umidi di pianto, egli avvolse con cura il suo povero gatto in un lembo di stoffa, per seppellirlo nell'ora del tramonto".
Nel romanzo di Gautier la personalità di Capitan Fracassa è molto diversa da quella elaborata per la maschera della commedia dell'arte: infatti il protagonista, pur essendo un nobile decaduto, ha un animo generoso e accetta di dividere la sua vita con commedianti girovaghi, non perdendo però mai di vista l'orgoglio del gentiluomo e del grande spadaccino, che gli saranno di grande aiuto per difendere l'onore della bella Isabella dagli intrighi del duca di Vallombrosa e per coronare il suo grande sogno di riportare all'antico splendore il casato dei Sigognac.
In sostanza, pur trattandosi di un romanzo d'avventura, la trama rispecchia in gran parte, ma soprattutto nel finale, il clima romantico del secolo in cui l'autore visse (Romanticismo).