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capitale d'azienda

di Andrea Menini - Dizionario di Economia e Finanza (2012)
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capitale d'azienda

Andrea Menini

capitale d’azienda Insieme organizzato dei mezzi, generici e specifici, dei quali un soggetto economico dispone, di diritto o di fatto, in un dato momento. Tali mezzi hanno importanza relativa se considerati singolarmente, poiché il loro valore fondamentale è in funzione della capacità di combinarsi fra di loro e con gli altri fattori della produzione (➔ fattore di produzione). Non sono quindi i singoli beni o servizi a rappresentare il c. aziendale, bensì la loro combinazione in termini qualitativi e quantitativi.

Capitale di funzionamento e capitale netto

Il concetto contabile di c. è di per sé ‘indeterminato’; le sue parti ideali, infatti, assumono valori in funzione degli scopi per i quali si definiscono. La funzione informativa nel bilancio di esercizio risulta essenziale e preponderante rispetto ad altri scopi conoscitivi interni e la prudenza nelle valutazioni è il logico corollario della necessità di conservare l’integrità del c. e dell’impossibilità di prevedere con certezza il futuro. A tali fini il modello del bilancio identifica le attività, le passività e il c. netto e li sintetizza nello stato patrimoniale. I valori attribuiti alle attività (c. di funzionamento) sono composti da: valori finanziari (mezzi liquidi, crediti di funzionamento e di finanziamento) e valori economici(valori relativi a costi pluriennali, costi sospesi e, in generale, valori che riguardano la gestione incompiuta alla data alla quale si riferisce la rappresentazione del c. di funzionamento). I valori attribuiti alle passività (c. di terzi) sono composti da: valori finanziari (i debiti di finanziamento o di funzionamento); valori economici (tipicamente relativi ai ricavi anticipati). La differenza tra il valore delle attività e quello delle passività esprime il valore del c. proprio dell’a., altrimenti denominato c. netto (c. proprio o netto = attività − passività). La determinazione del c. netto conduce a un fondo di valori astratto (non si identifica con nessun elemento dell’attivo o del passivo), derivato (dalla differenza tra attività e passività) e incerto (i valori da cui deriva sono frutto di stime e congetture). In particolare, il processo di determinazione del risultato è un processo che si basa su ipotesi di andamento della gestione futura formulate da parte dei soggetti che redigono il bilancio, quindi su giudizi suscettibili di errore. C. di funzionamento e c. netto rappresentano, quindi, modalità mediante le quali il c. aziendale può essere considerato in una prospettiva di funzionamento e di continuità nel tempo. Che i fattori produttivi vengano quasi sempre inseriti nella combinazione aziendale sulla base di un valore di scambio non implica che il valore del totale delle attività rappresenti il valore di mercato (c. di liquidazione). Parallelamente, il c. proprio non esprime il valore dell’impresa; quest’ultimo è dato dal c. economico che si determina in funzione della redditività futura e dei rischi.

Analisi del capitale aziendale

L’analisi del c. aziendale ha lo scopo di permettere giudizi sull’andamento gestionale. L’organo di governo aziendale, infatti, non è esclusivamente interessato all’andamento economico, ma reputa altrettanto importanti le informazioni, per es., circa lo stato di solidità patrimoniale e la situazione di liquidità. Tale analisi consiste nello studio della sua struttura in relazione alle modalità di funzionamento dell’a. e alle variazioni quali-quantitative generate dalle operazioni che quotidianamente l’a. pone in essere. Occorre perciò conoscere il modo mediante il quale i fattori produttivi vengono configurati e combinati.

Vedi anche
rischio Eventualità di subire un danno connessa a circostanze più o meno prevedibili. economia Situazione in cui un soggetto compie una scelta che può comportare esiti diversi; dunque il rischio è legato alla possibilità che si verifichi o meno l’evento più favorevole per il soggetto. I campi in cui le scelte ... liquidità liquidità Nel linguaggio giuridico, economico, aziendale e bancario, la rapida trasformabilità in forma monetaria del risparmio investito e la situazione caratterizzata da abbondanza di denaro liquido, o per lo meno di capitali facilmente disinvestibili. 1. Economia aziendale La rapidità di trasformazione ... finanza I mezzi (patrimonio, reddito, credito) di cui si dispone per raggiungere i propri fini e, più specificamente e comunemente, i mezzi (beni in natura, servizi personali e soprattutto denaro) di cui dispongono lo Stato e gli altri enti pubblici. Anche il complesso dei fatti o atti con cui un soggetto economico ... economia Complesso delle risorse (terre, materie prime, energie naturali, impianti, denaro, capacità produttiva) e delle attività rivolte alla loro utilizzazione, di una regione, uno Stato, un continente, il mondo intero. Anche uso razionale del denaro e di qualsiasi mezzo limitato, che mira a ottenere il massimo ...
Tag
  • STATO PATRIMONIALE
Vocabolario
capitale³
capitale3 capitale3 s. m. [uso sostantivato dell’agg.]. – 1. a. Propriam., secondo l’etimologia della parola, la somma principale di denaro, rispetto alla somma minore rappresentata dagli interessi da quella prodotti (e appunto in questo...
distribuzióne
distribuzione distribuzióne s. f. [dal lat. distributio -onis]. – 1. a. L’atto di distribuire, cioè di dividere, ripartire, dispensare o assegnare fra più persone o in più luoghi: d. di viveri, di pacchi dono; la d. della posta; la d. del...
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