CAPESTRANO (VIII, p. 834)
Nel 1934 un contadino, lavorando un terreno a nord-est del paese, trovò una statua di guerriero insieme con un busto di donna; gli scavi, subito promossi dalla Soprintendenza alle antichità di Roma, misero in luce altri frammenti della statua e le tracce di una vasta necropoli. Di essa vennero esplorate ventuno tombe, che risultarono piuttosto povere, del sec. VII-VI a. C., a inumazione con scheletro disteso e supino e, in un caso, rannicchiato, con qualche cinturone, vasi d'impasto, buccheri italici, bronzi laminati e di ornamento, che trovano confronti con i materiali delle necropoli di Aufidena e del Piceno. Altre cinque tombe a cremazione con cinerarî fittili erano forse di età repubblicana.
La necropoli viene ad attestare un antico abitato vicino alla romana Via Valeria e documenta la civiltà italica dei Vestini a cui devono riportarsi le sculture rinvenute, prodotti certamente locali. La statua del guerriero, oggi nel Museo di Villa Giulia, misura metri 2,09 senza il plinto, è in calcare tenero del luogo; l'immagine è rigidamente frontale, stante, con sandali ai piedi e mitra, spada appesa a una bandoliera insieme con un pugnale sovrapposto e un'ascia nella mano sinistra. L'elmo, lavorato a parte, è a grande tesa rotonda (cm. 65 diam.), con cresta semicircolare. Alle braccia la statua porta delle armille e al collo un ornamento. I lati di essa sono compresi fra due sostegni appuntiti, in cui sono delle lance in rilievo, e sulla faccia anteriore del destro è incisa un'iscrizione sinistrograda, verticale, con caratteri proprî delle iscrizioni presabelliche, subpicene, nella quale F. Ribezzo pensa che il nome con i patronimici fosse preceduto dalle parole "immagine sacra", che farebbero pensare a un guerriero eroizzato. La statua, che conserva tracce di policromia, può datarsi intorno alla metà del sec. VI a. C. Il torso coevo femminile, con vita sottile e larghe spalle, porta la mano sinistra al collo da cui pende una gemma e sulle spalle ha fibule con pendagli. Stilisticamente le sculture si ricollegano alla testa di guerriero da Numana.
Bibl.: G. Moretti, Il guerriero italico di Capestrano, Roma 1936; A. Boethius, Il guerriero di Capestrano, in Critica d'Arte, IV (1939), p. I, pp. 45-52; id., Der Krieger von Capestrano, in Die Antike, XVII (1941), n. 2, pp. 176-186.