Vedi CAPENA dell'anno: 1959 - 1994
CAPENA (Καπίννα)
Antica città del Lazio, presso il Soratte, in località che rappresenta la punta avanzata settentrionale del territorio latino in cui si fusero i due elementi italico ed etrusco. La precisa localizzazione dell'antico abitato è stata molto discussa, ma recenti indagini hanno stabilito che esso sorgeva nella odierna località di Civitucola, su un rilievo collinoso di natura vulcanica con alla base il Fosso di S. Martino che, nel suo corso inferiore, prende il nome di Fosso Gramiccia, l'antico Capenas che sorge dal Soratte.
Tutt'intorno al colle di Civitucola sono dense necropoli: le più importanti sono in località Le Saliere e La Macchia e nel territorio di Civitella S. Paolo. Le necropoli più antiche, con prevalenza di tombe a fossa, risalgono all'VII-VII sec. a. C. I corredi funebri consistevano in vasi di terracotta grezza; pochi i vasi di bronzo; armille, catenelle, fibule; i buccheri ed i prodotti greci sono scarsi. Tutto l'assetto delle necropoli ricorda quelle del territorio falisco e di Veio.
Presso Capena era il santuario dedicato alla dea Feronia (Fanum Feroniae, Liv., i, 30, 4), divinità italica, forse sabina, cospicuo centro di riunioni e scambi commerciali, recentemente scoperto a Scorano, sulla via Tiberina.
Dopo la caduta di Veio la città di C. fu incorporata a Roma.
Bibl.: G. Dennis, Cities and Cemeteries of Etruria, I, Londra 1883, p. 131 ss.; R. Paribeni, in Not. Scavi, 1906, p. 178 ss.; id., in Mon. Ant. Lincei, XVI, 1906, p. 278 ss.; G. Bendinelli, in Not. Scavi, 1922, p. 110 ss.; V. Conti, Capena doviziosa, Foligno 1932; G. Foti, in Not. Scavi, 1953, p. 13; G. Mancini, in Not. Scavi, 1953, p. 18 ss.; R. Bloch, Nouvelles dédicaces archaîques à la Déesse Feronia, in Compte Rendus Ac. des Inscriptions et Belles Lettres, 1952, p. 620 ss.