Vedi CAPENA dell'anno: 1959 - 1994
CAPENA
CAPENA (v. vol. Il, p. 319)· - Studi e ricerche condotti in questi ultimi anni hanno contribuito a focalizzare la complessa compagine storica che caratterizza l'antica C. e, in particolare, il territorio che a essa faceva capo. Si sono in parte chiarite le ragioni della consistente fioritura di questo centro che, opportunamente documentate attraverso i materiali provenienti dalle necropoli, vanno ricercate nella sua specifica collocazione topografica, privilegiata dagli intensi traffici che attraversavano in senso trasversale e longitudinale questa parte della penisola. Un ruolo preponderante in tal senso è quello svolto dal Tevere: se da una parte il fiume segna con il suo corso la naturale linea di demarcazione con l'antistante territorio sabino, esso costituisce, dall'altra, la più importante via di comunicazione che, precocemente utilizzata per gli scambi commerciali greci, offre un logico mezzo di collegamento non solo con le popolazioni confinanti, ma anche con le città dell'Etruria centro-settentrionale e con i distretti culturali del versante medio-adriatico.
Se l'intensa utilizzazione di questa via d'acqua risulta opportunamente sottolineata dalla presenza di numerosi scali e traghetti, attivi sin da età arcaica, sono registrabili nuovi dati circa l'organizzazione e il popolamento del territorio. Oltre a Lucus Feroniae, celebre per il santuario, ma anche centro a spiccata vocazione commerciale già ampiamente sottolineata dalle stesse fonti antiche, un altro insediamento di remota origine, sorto presso Nazzano, è stato indagato sistematicamente. Sviluppatosi su un'altura e in posizione strategicamente ottimale per il controllo di un ampio tratto del fiume come pure del sottostante guado, il sito, stabilmente frequentato sin dall'VIII sec. a.C. e fiorente soprattutto nel VI e nel V sec. a.C., sembra declinare in coincidenza della conquista romana di C. (391 a.C.).
Di non minore interesse sono i dati acquisiti a seguito di scavi condotti nel 1985 presso Morlupo, in località Mont'Aquila, nell'area di un insediamento già in precedenza segnalato. Presso il limite orientale del colle è stato riportato alla luce un muro di terrazzamento in opera quadrata di tufo che assolve anche a funzioni di sostegno per una rampa di accesso al pianoro sede dell'abitato; nel settore settentrionale sono state inoltre identificate ed esplorate strutture abitative di età arcaica, epoca alla quale sembra riferibile anche una fornace per laterizi collegata a una cisterna e ubicata presso il limite occidentale dell'altura. L'abitato, cui è ricollegabile una vasta necropoli localizzata sul colle di Monte Ligorio e in uso dall'età arcaica sino a quella ellenistica, appare di notevole estensione. Direttamente collegato con la non lontana C., ubicata sul colle di Civitucola, esso risulta frequentato in un arco cronologico compreso fra il VII e il IV sec. a.C.; sono note peraltro sporadiche riutilizzazioni di età romana imperiale.
Bibl.: G. Colonna, Placche arcaiche da cinturone di produzione capenate, in ArchCl, X, 1958, p. 69 ss.; E. Stefani, Capena. Ricerche archeologiche nella contrada «Le Saliere», in MonAnt, XLIV, 1958, ρ. 1 ss.; J. D. B. Jones, Capena and the Ager Capenas, I, in BSR, XXX, 1962, p. 116 ss.; id., Capena and the Ager Capenas, II, ibid., XXXI, 1963, p. 100 ss.; A. Mura, Vaso di impasto a decorazione graffita con teoria di animali fantastici, in MedelhavsMusB, IV, 1964, p. 42 ss.; D. Briquel, Sur des faits d'écriture en Sabine et dans l'ager Capenas, in MEFRA, LXXXIV, 1972, p. 813 ss.; P. Santoro (ed.), Civiltà arcaica dei Sabini nella valle del Tevere, Roma 1973; G. Colonna, Su una classe di dischi corazza centro-italici, in Aspetti e problemi dell'Etruria interna. Atti dell'VIII Convegno Nazionale di Studi etruschi ed italici, Orvieto 1972, Firenze 1974, p. 194 ss.; id., Ceramica geometrica dell'Italia Meridionale nell'area etrusca , ibid., p. 297 ss.; M. Cristofani Martelli, Per una definizione archeologica della Sabina: la situazione storico-culturale di Poggio Sommavilla in età arcaica, in Civiltà arcaica dei Sabini nella valle del Tevere, III, Roma 1977, p. 9 ss.; A. Göttlicher, Materialen für ein Corpus des Schiffsmodelle in Altertum, Magonza 1978, p. 78, n. 4555 M. P. Muzzioli, Cures Sabini (Forma Italiae, Regio IV), Firenze 1980, p. 176 ss.; S. Judson, P. Hemphill, Sizes of Settlements in Southern Etruria, in StEtr, XLIX, 1981, p. 193 ss.; M. P. Muzzioli, V. D'Atri, C. Sforzini, Nazzano: il complesso archeologico di Colle S. Antimo, in Archeologia nella Tuscia, I, Roma 1982, p. 158 ss.; A. Marinetti, in StEtr, L, 1982, p. 369 ss.; G. Colonna, C. De Simone, Iscrizione paleoitalìca dall'agro tolfetano, in StEtr, LI, 1983, p. 573 ss.; AA.VV., Misurare la terra: centuriazio- ne e coloni nel mondo romano (cat.), Roma 1985, p. 53 ss.; G. Colonna, Società e cultura a Volsinii, in AnnFaina, II, 1985, p. 107 ss.; T. W. Potter, Storia del paesaggio dell'Etruria meridionale, Urbino 1985, p. 88 s.; AA.VV., Il Tevere a nord di Roma, in II Tevere: un'antica via per il Mediterraneo (cat.), Roma 1986, p. 178 ss.; AA.VV., Il Tevere e le altre vie d'acqua del Lazio Antico, in Archeologia Laziale VII, 2 (QuadAEI, 12), Roma 1986; F. di Gennaro, Forme di insediamento tra Tevere e Fiora dal bronzo finale al principio dell'età del ferro, Firenze 1986, p. 144; G. Colonna, I Latini e gli altri popoli del Lazio, in G. Pugliese Carratelli (ed.), Italia omnium terrarum alumna, Milano 1988, p. 520 ss.; G. Gazzetti, Capena e il suo territorio, in corso di stampa.