CÃO o CAM, Diogo
Navigatore portoghese cui spetta il merito di avere scoperto la foce del Congo. Poco si sa della sua vita e s'ignora la data e il luogo della sua nascita. Negli anni 1482-83 lo troviamo al comando di una spedizione marittima che, sulle tracce di quelle organizzate dall'infante Enrico il Navigatore, il re di Portogallo Giovanni II inviava sulle coste occidentali d'Africa. Superato il capo Santa Caterina, estremo punto raggiunto verso il 1471 dal Ruy de Sequeira, il C. pervenne alla foce di un grande fiume, che gl'indigeni chiamavano Zaire e che i Portoghesi dissero Rio Poderoso o Rio del Padrão, dal nome dalla pietra commemorativa eretta alla sua foce, fiume che più tardi prese il nome di Congo dal reame adiacente. Ne risalì il corso per breve tratto; ma la difficoltà d'intendersi con gl'indigeni gl'impedì di raccogliere informazioni sul paese. Solo poté sapere che vi dominava un re, che aveva la sua residenza in una città posta molto nell'interno, dagl'indigeni chiamata Bauza e che poi i Portoghesi battezzarono S. Salvador. Il C. inviò a questo re una missione con ricchi doni. Ma indugiando a pervenirgliene risposta, tornò in Portogallo conducendo seco alcuni nativi del luogo; in Portogallo rimase circa un anno accolto con grandi onori dal re, che fu anche molto affabile con gl'indigeni; costoro al ritorno al loro paese accompagnarono il C. dal re del Congo, ed esortarono il re ad entrare in amichevoli relazioni coi Portoghesi e a istruirsi sulla religione cristiana, che egli poi, insieme al suo popolo, abbracciò (v. congo). Il C. proseguì quindi il suo viaggio verso sud, spingendosi sino al Capo Cross presso la Baia della Balena, dove, come risulterebbe da una leggenda di una carta di Enrico Martello Germanicus, sarebbe morto.
Bibl.: Ravenstein, Voyage of Diogo Caao and B. Dias 1482-88, in Geographical Journal, XVI (1900).