CANTÙ (ant. Canturium; A. T., 24-25-26)
Comune della provincia di Como. Il capoluogo (368 m. s. m.) domina dall'alto tutta l'amena regione collinosa della Brianza, di cui costituisce il centro principale. Ha 7611 ab. e si presenta con l'aspetto d'un piccola città. Vi fioriscono le attività industriali (mobili artistici, tessuti di seta, merletti al tombolo) dando lavoro a più di 4000 operai. Il comune ha 14.679 ab.; oltre il capoluogo comprende i centri di Cascina Amata (718 ab.) e Vighizzolo (1041 ab.). Cantù è stazione ferroviaria della linea Como-Lecco; è unita a Como con tramvia elettrica, e, a 3 km. di distanza, ha la stazione (Cantù-Asnago) sulla linea Milano-Como. Nel territorio ha importanza la piantagione di gelsi, base della bachicoltura, attività caratteristica di tutta la regione briantea.
Monumenti. - Di notevole interesse sono le chiese di San Teodoro con caratteristici resti di architettura lombarda; S. Antonio (sec. XIV); San Paolo (sec. XII), per il suo snello campanile lombardo; la cappella della Madonnina, sulle mura nelle adiacenze di S. Paolo, affrescata da Ambrogio da Vigevano e da Cristoforo Motti nel 1514; il santuario dei Miracoli con affreschi dei Fiammenghini nell'abside; sono anche interessanti alcune torri medievali quadrate. Della chiesa di Santa Maria (via Manzoni) diede il disegno il Pellegrini, ma fu mediocremente decorata nel sec. XVIII; di pianta quadrata, con alta cupola, è una nota caratteristica nel paesaggio di Cantù. In frazione Galliano, la basilica romanica di S. Vincenzo (1007) e il coevo battistero (uno dei primi sorti in Lombardia) costituiscono un gruppo monumentale di altissimo pregio. Il suo semplice organismo è conservato nelle due navate superstiti (centrale e sinistra), divise da pilastri; è coperta a travature; ha cripta. Gli avanzi, purtroppo assai mal ridotti, dei suoi affreschi, hanno grande importanza; quelli dell'abside risalgono al tempo di Ariberto e rivelano un energico senso plastico e grandiosità monumentale.
Bibl.: A. Annoni, Monumenti del Borgo di Canturio e sua Pieve, Milano 1834; A. Garovaglio, Il Battistero di Galliano, in Rivista archeologica della provincia e antica diocesi di Como, XXV (1884); XXVIII-XXIX (1886); P. Toesca, Storia dell'arte italiana, I, Il Medioevo, Torino 1927.