CANTABRI (Cantăbri)
Popolo e regione della parte settentrionale dell'Hispania Tarraconensis, sull'oceano Atlantico, che nel tratto corrispondente era chiamato mare Cantabricum. I Cantabri stavano a oriente degli Astures e a ovest degli Autrigones; incerti i confini precisi della regione.
Il nome Cantabria è ricordato la prima volta da Catone (Orig., fr. 110) perché nei suoi monti si trovano le sorgenti dell'Iberus (Ebro), il grande fiume che nasceva haud procul oppido Iuliobriga (Reynosa? Legroño?), la città maggiore dei Cantabri. Erano questi un popolo estremamente selvaggio e bellicoso, che viveva poveramente e barbaramente in una specie di ginecocrazia. Essi opposero ai Romani un'ostinata resistenza, e furono soggiogati soltanto da Augusto e da Agrippa negli anni 25-19 a. C.
I Cantabri appartennero al Conventus Cluniensis della provincia Hispania Citerior. Poi, nell'ordinamento dioclezianeo, fecero parte della provincia Tarraconensis.
La Cantabria era ricca di piombo e di magnetite.
Bibl.: E. Hübner, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl. d. class. Altertumswiss., III, coll. 1491 segg.; López Mendizábal e C. de Lumiares, Cantabria y la guerra Cantábrica, Tolosa 1899; V. Gardthausen, Augustus und seine Zeit, I, ii, Lipsia 1896, p. 675 segg.; II, ii, p. 367 segg.; A. Schulten, Numantia, I, Monaco 1914, passim; E. Albertini, Les divisions administratives de l'Espagne romaine, Parigi 1923, passim.