CANNING, Charles John, conte
Uomo di stato inglese, nato a Gloucester Lodge il 14 dicembre 1812, morto a Londra il 17 giugno 1862. Nel 1836 entrò alla Camera dei comuni, come rappresentante di Warwick, e nel 1837 in quella dei lord. Nel 1841 il C. fu chiamato a far parte, in qualità di sotto-segretario per gli Affari esteri, del gabinetto di R. Peel, ufficio che occupò per cinque anni, fino a quando fu nominato commissario dei dominî e foreste. Caduto il ministero Peel, il C. seguitò a mantenere affettuose relazioni, durate fino alla morte (1850), col grande ministro, rimanendo fedele al partito intitolato al nome di lui; infatti, quando lord Derby, nel 1852, lo chiamò al posto di segretario per gli Affari esteri nel ministero da lui formato, egli declinò l'offerta, accettando invece nel 1853 l'ufficio di mastro generale delle poste nel gabinetto Aberdeen. Alla fine del 1855 lord Palmerston lo nominò governatore generale dell'India, e allora il C. attuò una serie di riforme che accrebbero la sua fama di eccellente amministratore. La terribile rivolta del 1857 lo sorprese in questo suo lavoro; e il C., misurando freddamente la gravità degli avvenimenti, non ascoltò le voci di procedere a sanguinose repressioni, e, abilmente coadiuvato dai lords Engin e Clyde e specialmente da sir John Lawrence, riuscì a sedare l'insurrezione. Il 3 marzo egli lanciava il celebre proclama ai capi dell'Oudh, col quale annunziava che il governo inglese confiscava i territorî di quella provincia, sia pure promettendo indulgenza per coloro che avessero fatto sottomissione al dominio britannico. Ma questi provvedimenti non furono approvati in patria, da dove lord Ellenborough, presidente del board of control, inviò al C. un telegramma che era un vivo rimprovero al suo operato. Il dissidio ebbe un'eco in parlamento, e fu causa delle dimissioni di lord Ellenborough. Poco dopo, i possedimenti indiani furono tolti alla East India Company, e il C. fu il primo viceré dell'India. Negli ultimi anni della sua carica attese al riordinamento dei servizî militari e delle finanze, estremamente disorganizzate durante la rivolta, e con opportune riforme nei sistemi legislativi e amministrativi seppe far ritornare la fiducia e la calma nei capi indiani.
Bibl.: H.S. Cunningham, Earl Canning, Oxford 1891; J. A. R. Marriott, C. and his times, Londra 1903; H. W. V. Temperley, Life of C., Londra 1905; id., The foreign policy of C., Londra 1925.